Quella di Gianluca Grignani all’amico Omar Pedrini voleva essere una sorpresa, ma l’effetto è stato tutt’altro che positivo: venerdì 23 maggio il cantautore è salito sul palco dell’ex Timoria alla Latteria Molloy di Brescia, durante la prima tappa del tour a supporto dell’album Che ci vado a fare a Londra?. Per Omar Pedrini l’incursione dell’amico Grignani, visibilmente alticcio, si è rivelata un fiasco totale.
Invitato a salire sul palco da Omar Pedrini, secondo quanto riportato dal Corriere di Brescia, il cantante si è presentato con gli occhiali da sole e lo ha accompagnato con un tamburello sulle note del singolo Che ci vado a fare a Londra?, primo estratto dall’omonimo album, per poi lanciarsi in un discorso caotico.
Tra le lodi all’amico definito un “grande rocker, uno vero” e i complimenti all’album “bellissimo” di cui però non ricordava il titolo (“Ci vengo a Londra.. Andiamo a Londra. Omar, come si chiama?“), dopo circa un quarto d’ora ha ammesso di aver alzato troppo il gomito: “Sì sono ubriaco” ha esclamato di fronte al pubblico, prima di essere invitato a scendere dal palco perché il concerto potesse continuare.
Per Omar Pedrini il dispiacere di vedersi interrompere il concerto da una performance decisamente imprevista: il cantante ha pubblicato un video sulla sua pagina Facebook ufficiale con la laconica didascalia “Gianluca…“.
Il cantautore bresciano ha comunque speso parole d’affetto per l’amico Gianluca Grignani, recentemente colpito da un grave lutto familiare, ma ha espresso anche il suo rammarico di non aver potuto portare in scena lo spettacolo così come l’aveva immaginato. Con un messaggio ai fan sulla sua bacheca Facebook, ha definito quello di Grignani un “imprevisto che, pur volendomi fare una sorpresa, ha stravolto la scaletta” pensata per il concerto d’apertura del suo tour.
Una rockstar ha fondamentalmente due istinti: la voglia di divertirsi col suo pubblico e quella di cambiare il mondo con la sua musica. A volte capita di eccedere nella prima. Per molti artisti l’alcool è un anestetico per le inquietudini dell’anima. La cosa difficile da fare è di confinarlo nel proprio privato, a volte c’è chi non ci pensa o non ci riesce… La storia del rock è costellata da episodi simili da raccontare agli amici. Ecco, ieri è stata una di quelle volte e, da quello che leggo o che mi avete raccontato, vi siete divertiti. Ciò nonostante la sensazione è quella di aver lasciato qualcosa di incompiuto… quindi, noi tutti, vi aspettiamo alla prossima data per finire lo spettacolo come volevamo.