Mancano poche settimane all’avvio dei Campionati Mondiali di Calcio 2014 e le strade di São Paulo e Rio de Janeiro si stanno riempiendo di murales e bandiere verde e oro come ogni quattro anni. Quest’anno però, proprio quando la manifestazione si svolgerà in casa, i consueti addobbi stanno comparendo con più lentezza del solito, e i motivi sono abbastanza chiari.
Nel 2007, quando il Brasile era stato scelto all’unanimità dalla FIFA come paese ospitante, il 79% dei brasiliani si dimostrava entusiasta all’idea. Sei anni dopo un sondaggio della stessa agenzia Folha de São Paulo mostra che il consenso era sceso ad appena il 48%. Sempre più persone appaiono infatti riluttanti ad associarsi con una competizione che si è rivelata agli occhi della comunità internazionale un disastro sul piano organizzativo. I motivi per restare delusi e giustificare le proteste sono tanti:
I ritardi nell’allestimento, a partire dalla scelta delle città ospiti, che si è eccessivamente protratta
Gli sprechi, con la decisione di servirsi di 12 stadi anzichè di 8 come inizialmente richiesto dalla FIFA, 4 dei quali inutilizzabili a lungo termine e nessuno finora pienamente operativo.
I costi, che si sono ripercossi anche sulla popolazione nonostante le promesse dell’Ex Ministro dello Sport Luis Ferandes, che assicurava finanziamenti esclusvamente privati per la costruzione delle infrastrutture e che l’anno scorso è stato costretto alle dimissioni ammettendo di aver mentito.
Gli incidenti, con dodici operai morti durante i lavori e polemiche a non finire sulla sicurezza. Tutti fattori che hanno riacceso l’intensificarsi delle proteste, anche se non ancora paragonabili a quelle che rovinarono lo svolgimento della Confederation Cup dell’anno scorso.
Abbiamo chiesto il parere di Alessandra Schioppa, studentessa Optima Erasmus a Roskilde e grande appassionata di calcio.
C’è interesse per gli imminenti Mondiali anche se la Danimarca non si è qualificata? Chi vorrebbero come vincitore?
In Danimarca c è una forte passione per il calcio. Non si respira come in Italia dove bambini e non giocano a calcio in ogni angolo della strada, e di certo non vi sono episodi di tifo violento come invece avvengono in Italia, ma ci sono campi ovunque e i pub dove si vedono le partite (di tutti i campionati) sono un punto di incontro per tutti. Quindi si, credo che tutti seguiranno i Mondiali pur non essendoci la Danimarca e, per quanto riguarda i miei amici danesi tifosi del Napoli, beh loro tiferanno Argentina!
Pensi che il Brasile riuscirà a essere all’altezza dell’organizzazione nonostante le critiche sui ritardi e le infrastrutture?
Il Brasile è uno dei paesi BRIC, e forse ci si aspettava qualcosa di più da loro, ma si sapeva gia dall inizio che l’organizzazione di un evento simile, che deve impegnare tutte le forze di un paese, avrebbe potuto causare ritardi. In ogni caso credo che la passione e l impegno dei brasiliani riusciranno a compensare i ritardi e altre mancanze e a creare un evento unico. Certo non parliamo di paesi come l’Inghilterra o la Germania dove la macchina dell’organizzazione è già oliata, ma sono sicura che il Brasile riuscirà a farcela alla fine.
Le proteste sono state motivate dalla diffusa convinzione dei brasiliani che i Mondiali non apporteranno nessun miglioramento concreto al loro tenore di vita. Pensi che questo tipo di eventi possa effettivamente migliorare la situazione economica del paese che li ospiti, o rappresenta più una spesa superflua che altro?
Credo che l’affluenza di turisti e tifosi da tutto il mondo per un evento del genere sia impressionante. Sono sicura che sarà qualcosa di eccezionale dal punto di vista economico e da quello dell’entusiasmo per il popolo brasiliano che vive di calcio ed è spesso l’unica fonte di speranza e di sogno specialmente per quanto riguarda quella parte ancora molto povera del popolo brasiliano. Spero che proprio questa parte della popolazione possa giovare del rilancio economico che un simile paese può causare, se non altro dal punto di vista turistico. Le Olimpiadi di Londra di due anni fa hanno dimostrato che c’è stato un chiaro ritorno economico per l’Inghilterra in termini di introiti turistici, mi auguro sia lo stesso anche per il Brasile.
Difficile predire gli umori dei manifestanti in queste due ultime settimane. Di certo dipenderà anche da altri fattori come la repressione della polizia. Tre settimane fa l’uccisione di un uomo durante uno scontro a fuoco con la polizia nelle vicinanze dell’hotel che ospita il team dell’Inghilterra ha posto di nuovo al centro dell’attenzione il dibattito sulla violenza eccessiva delle forze dell’ordine. E nelle ultime ore anche Pelè, voce autorevole del calcio brasiliano e internazionale, che solo pochi giorni fa aveva liquidato la morte degli operai negli stadi come “semplici incidenti di routine” ha dichiarato: “E’ inaccettabile che alcuni stadi non siano ancora stati completati. Abbiamo avuto molti anni a disposizione, un numero più che sufficiente. E’ una vergogna”.