“Sono qui per vincere, se non vinco m’incazzo” aveva detto Emma Marrone poche ore prima di salire sul palco. La cantante salentina deve essersi incazzata parecchio visto che non solo non ha vinto, ma ha battuto il record negativo dell’Italia all’Eurovision Song Contest: mai il nostro Paese si era piazzato così in basso nella classifica della kermesse canora.
Relegata nella seconda metà della classifica finale, Emma Marrone ha chiuso al ventunesimo posto con soli 33 punti arrivati dalle nazioni vicine come Albania, Montenegro, Malta, Francia e Macedonia. Nulla da fare contro il ciclone Conchita Wurst, la drag queen con la barba che ha stravinto in rappresenanza dell’Austria l’edizione 2014 di Eurovision a Copenaghen. La performer venticinquenne, all’anagrafe Tom Neuwirth, ha staccato nettamente gli avversari chiudendo a 290 punti e portando alla vittoria il suo paese per la prima volta da quando esiste la competizione.
Un record positivo che fa da contraltare a quello negativo di Emma Marrone, che ottiene la posizione più bassa da quando l’Italia è tornata a competere EuroFestival: un dato decisamente insoddisfacente, soprattutto se si considera che negli ultimi anni abbiamo aveva portato a casa dei signor risultati, a cominciare dall’ottimo secondo posto di Raphael Gualazzi nel 2011 o dall’apprezzata Nina Zilli, nona nel 2012, fino al settimo posto di Marco Mengoni lo scorso anno. In quest’edizione, invece, è parso subito chiaro che Emma Marrone non sarebbe riuscita a portare l’Italia nemmeno nella prima metà della classifica. Eppure la sua performance non era certo tutta da buttare.
I motivi di tale debacle? Evidentemente l’Europa continua ad aspettarsi dall’Italia uno stile più melodico e rispettoso della nostra tradizione canora. Emma Marrone ha portato sul palco qualcosa di diverso, un pop energico e una canzone tutto sommato orecchiabile, anche se la scelta di cantare in italiano probabilmene le ha reso la competizione difficile, laddove buona parte dei concorrenti ha puntato sulla lingua inglese.
Penalizzata da un look improbabile, che non l’ha valorizzata per nulla, la cantante salentina è parsa come colpita da una sorta di maledizione del vestito. Il tanto criticato abito dello stilista toscano Stefano De Lellis, troppo corto da lasciare intravedere i famosi pantaloncini dorati di cui si è discusso durante le prove, alla fine si è fatto notare non tanto per l’intimo accessibile alle telecamere, ma per un vistoso buco sotto l’ascella. Insomma, quell’abito non le ha certo portato fortuna, se Emma fosse scaramantica dovrebbe liberarsene al volo. Altri nei della sua performance, quella gattonata nell’ultima parte della canzone che strideva fortemente con lo stile del brano, col testo, col resto dell’esibizione: in pratica, un momento di esibizionismo puro del tutto fuori luogo. Così come il finale sullo stesso stile, distesa sulle ginocchia a gambe aperte in favore di pubblico. E pensare che commentatori Linus e Nicola Savino l’hanno perfino definita “contenuta” rispetto alle prove!
Ma veniamo alle note positive. Se è vero che non si è distina per eleganza (ma a dire il vero non è mai stata quella la sua cifra stilistica), tutto sommato l’esibizione di Emma Marrone è stata forse l’unica ad aver portato sul palco un po’ di grinta, a proporre un brano come La mia città che ha fatto ballare l’arena di Copenaghen e ad usare l’intero palco a sua disposizione mostrando una certa capacità di tenere la scena, eccezion fatta per gli eccessi finali. Piaccia o non piaccia, Emma sul palco funziona e la sua è stata decisamente una delle performance più energiche dell’Eurovision Song Contest e meritava certamente di meglio in termini di classifica. Peccato che il pubblico europeo non l’abbia pensata così.
http://youtu.be/nloomyEXfUA
Ha avuto quello che meritava l’Europa l’ha bocciata pienamente la peggiore di tutti gli Italiani che hanno partecipato!
ma chi l’ha conciata così?? che volgarità
ma se ha cantato di m*rda…. nonostante le back-voices….
E pensare che lei ha ribadito di non essere volgare, che l’ignoranza è la vera volgarità. No Emma, volgarità è tante cose: anche farci vedere le tue mutande. CHE VERGOGNA IERI SERA ESSERE ITALIANA!