Berlusconi ha cominciato i suoi servizi sociali a Cesano Boscone. È un esempio per tutti. Sotto gli occhi dei mass- media di tutto il mondo, l’uomo più ricco e potente d’Italia ha varcato la soglia del centro di assistenza per anziani malati. Dovrà dedicare a questi sofferenti quattro ore alla settimana. In questo modo potrà espiare e redimersi dopo la condanna giudiziaria.
Berlusconi è un esempio per tutti. Lascio alla storia, alla magistratura ed al voto dei cittadini il giudizio sulla sua attività politica, istituzionale, imprenditoriale. Berlusconi è un esempio per tutti perché, pur a seguito di una condanna, potrà dedicarsi alla cura di persone deboli, malate, bisognose di cure fisiche e spirituali.
La nostra società contemporanea, anche per colpa dei modelli culturali divulgati dalle televisioni di Berlusconi, s’illude di aver sconfitto la malattia ed il dolore con il bunga-bunga. In realtà si tratta di un’incosciente rimozione antropologica che desertifica ancora di più le relazioni umane e sociali.La vecchiaia, la malattia, la morte che fino alla scorsa generazione erano accettate, curate e condivise nel contesto della famiglia sono – oggi – diventate una vergogna inaccettabile da nascondere al resto del mondo.
Berlusconi – circondato da maggiordomi e belle donne in case lussuose – potrà rendersi conto in prima persona della sofferenza umana. Potrà toccare con mano i corpi malati. Potrà scoprire quanto sia frustrante non riuscire più a comunicare con il prossimo. Berlusconi più che dare assistenza e conforto potrà ricevere una straordinaria lezione di vita confrontandosi con la sofferenza fisica e mentale.
Un simile obbligo, senza che sia imposto da una sentenza giudiziaria, dovrebbe esser inflitto a ciascuno di noi. Specialmente a coloro che si occupano di politica e restano molto distanti dai problemi della gente e del bene comune. Troppe volte il nostro egoismo ci porta a diventare autoreferenziali, a pretendere che il mondo giri intorno a noi. Vanità delle vanità rispetto alle quali tutto diventa un falò quando la malattia irrompe nella nostra vita o in quella dei nostri cari.
In quel momento, proprio come Berlusconi, ci ritroviamo a meditare sulla caducità delle cose umane e sulla precarietà delle gerarchie di valori basate sul denaro, il potere, la bellezza. È solo un attimo, però. La stolta corsa verso il nulla riprende ancora più incosciente.