Genny a’ carogna, al secolo Gennaro De Tommaso, è la dimostrazione vivente della massima di Andy Warhol : ognuno ha diritto, nella propria vita, ad un quarto d’ora di notorietà.
Il personaggio Genny (il soprannome carogna secondo lui significa sfortunato e non cattivo) avrebbe di certo catturato l’attenzione del profeta della pop art. Il suo ritratto policromo sarebbe stato conteso dagli appassionati d’arte di tutto il mondo come quelli di Marilyn. Magari sarebbe finito anche sul barattolo della zuppa Campbell.
Genny a’ carogna è diventato un’icona mediatica pop . La sua immagine, con maglietta pro Speziale o desnuda, è entrata prepotentemente nell’immaginario collettivo. Sono persino cominciate le contraffazioni. In rete dilagano i fotomontaggi con facce celebri incastrate sul corpo dell’attrespolato dell’Olimpico : Antonio Conte, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi.
Genny è diventato celeberrimo. Peccato che Fabrizio Corona sia ristretto nelle patrie galere altrimenti gli avrebbe certamente consigliato il modo migliore per capitalizzare questa notorietà: serate in discoteca, ospitate al Grande Fratello e da Maria De Filippi, qualche flirt con una starlette televisiva.
Genny divide in due l’opinione pubblica. Per alcuni è un eroe, il salvatore della Patria, l’uomo che ha impedito una carneficina sabato sera. Per altri è un criminale prevaricatore con il quale mai e poi mai lo Stato avrebbe dovuto trattare.
Ho difficoltà a ridurre a razionalità questa disarmonia. Di certo lo Stato – sempre pronto all’indignazione senza impegno – si è accodato ad Hamsik per informare i tifosi che solo al Capitano del Napoli avrebbero dato credito e non certo rappresentanti dell’Inno fischiato. Tutte le testimonianze da me raccolte smentiscono la trattativa ed anche io mi sono convinto che trattativa non c’è stata anche se l’informazione poteva esser affidata all’altoparlante dello stadio Olimpico piuttosto che alla processione sotto la curva.
La cosa più grave è che, a molti giorni dal disastro, siamo molto lontani dalla verità. Non tante per quello che è avvenuto nello stadio Olimpico ma per le circostanze che hanno ridotto in fin di vita Ciro Esposito. Lo Stato faccia il suo dovere assicurando alla giustizia i responsabili. E’ questa la risposta vera da dare ai cittadini, mentre il Daspo a Genny a’ carogna sembra una scorciatoia di comodo per eludere le proprie responsabilità.