La polemica intorno a Piero Pelù e alle sue dichiarazioni al concerto del 1° maggio 2014 non si placa: anche J-Ax in queste ore è intervenuto nella vicenda che è diventata un vero e proprio caso politico, dichiarando il suo appoggio al collega coach di The Voice of Italy bersaglio delle critiche del Pd.
Il rapper ha difeso Piero Pelù dagli attacchi che si è procurato con quell’invettiva contro Matteo Renzi e il suo governo dal palco di Piazza San Giovanni a Roma, in diretta tv e di fronte a circa un milione di persone (perlomeno stando alle stime degli organizzatori). Con la frase su Licio Gelli e la critica all'”elemosina degli 80 euro“, il leader dei Litfiba si è fatto nemico mezzo Pd e una parte della stampa, ma in una recente intervista a Repubblica ha rivendicato la sua libertà di artista controcorrente.
Quello che ha ribadito anche J-Ax, rincarando la dose con i suoi ormai celebri axforismi: il rapper ha difeso la performance del collega sul palco del concertone romano. Anzi, ha ammesso che nei suoi panni avrebbe fatto anche di più.
Sui contenuti sono assolutamente d’accordo con Piero Pelù. Io avrei usato toni meno pacati e meno diplomatici: dire cose veramente di sinistra e attinenti all’attualità in piazza San Giovanni, al concerto del Primo Maggio, è come avere la libertà d’azione di un 14enne che dorme per la prima volta dalla fidanzatina a casa dei genitori di lei
J-Ax non ha rinunciato nemmeno stavolta agli aforismi che lo hanno reso il personaggio rivelazione di quest’edizione di The Voice of Italy (insieme al fenomeno suor Cristina Scuccia). Stavolta ne ha usato uno come metafora della libertà degli artisti, soprattutto in riferimento ad un contesto specifico come quello del concerto del 1° maggio, che negli anni ha riservato sempre un certo spazio alle provocazioni e all’invettiva politica.
E chissà se la vicenda sbarcherà anche a The Voice of Italy 2: c’è già chi è pronto a scommettere che nella Rai lottizzata e governata dai partiti, questa possa essere l’ultima edizione che vedrà protagonista Piero Pelù.