Saviano continua con “Gomorra” a speculare sui mali di Napoli e della Campania. Dopo il libro ed il film, arriva adesso la serie televisiva venduta in mezzo mondo.
Roberto Saviano, da scrittore di successo è diventato l’attore principale di una rappresentazione piena di luoghi comuni. Il coraggio della denuncia è stato abilmente sfruttato trasformare in oro tutto quello che finisce a portata della penna di Saviano assurto a madonna pellegrina di comodo per ogni nobile causa. Naturalmente con super scorta che viene abbondantemente ripresa e teatralizzata nelle interviste esclusive.Il conto in banca lievita insieme all’indignazione della parte sana di una società che tenta di riscattarsi.
Non riesco francamente a comprendere quanto realmente Saviano sia consapevole della speculazione ma di certo continua ad alimentarla attraverso la serie televisiva girata a Scampia. Il quartiere è raccontato come uno zoo con le belve cattive in libertà ed esposte all’ammirazione stupefatta dei telespettatori che peraltro sono già abbondantemente convinti che Napoli sia solo e sempre violenza camorristica.
E’ un quartiere Scampia, come tutti i quartieri periferici delle metropoli, carico di problemi ma al tempo stesso di energie positive. Perché accendere i riflettori solo ed esclusivamente sul male ? Perché non portare alla ribalta anche i tanti generosi e coraggiosi che s’impegnano quotidianamente per migliorare le condizioni di vita del quartiere e della brava gente che lo abita?
Saviano dice di no, ma sono convinto che a mostrarli in televisione si genera un perverso effetto emulativo dei comportamenti criminali. Perché non raccontare la storia degli insegnanti, dei preti, degli istruttori sportivi, dei musicisti, dei padri e delle madri di famiglia che rendono Scampia un luogo meraviglioso per vivere e sperare ?
E’ certamente più semplice, Saviano, mostrare la piaga purulenta e stereotipata al mondo intero piuttosto che sporcarsi le mani ed analizzare il corpo di Scampia.
Perché non ci prova Saviano ? Ha potere mediatico ed editoriale. Provi a raccontare storie di libertà e coraggio e non di illegalità. All’inizio forse il conto corrente potrebbe risentirne, ma non dovrebbe esser un problema con tutto quello che ha intascato condannando, di certo inconsapevolmente, i casalesi onesti ad esser per sempre il Clan dei Casalesi. Poi, vedrà, otterrà ancora più successo e finalmente potrà esser ancor più utile.
Chi come lei, Saviano, ha il dono di saper raccontare storie tanto avvincenti, scelga soggetti positivi. Il tempo della denuncia è finito, chiuda il capitolo “Gomorra” ed apra quello della vita e della libertà. Dedichi un pomeriggio alla settimana ad incontrare i ragazzi di Scampia. Insegni loro il piacere della lettura. Li aiuti a guardare al mondo ed alla vita senza i pregiudizi televisivi, senza le stigmatizzazioni mediatiche, ma con il coraggio della propria bellezza irripetibile. Sarà un piacere tornare a leggere i suoi libri.
Purtroppo saviano e’ solo l’ennesimo caso di personaggi che hanno fatto la propria fortuna solo ed esclusivamente sulle disgrazie di Napoli. Non so se anche lui sia andato a vivere a Roma come tanti altri suoi predecessori. Purtroppo non credo che ascolterà il suo nobile appello caro Peppe! Il suo conto in banca ne risentirebbe troppo. Tra l’altro quello che lui (che non è certo Alessandro Manzoni!!!) racconta, che é qualcosa che i napoletani veri sanno da tempo, assicura un successo sicuro…. Perché dovrebbe cambiare tema?