Alessandra Basile produce oggetti con il marchio “Bas-re-design”.
Napoletana, 32 anni, architetto, si è specializzata negli Stati Uniti e Lisbona prima di vincere il premio Leonardo per un progetto sull’habitat dei rom. Successivamente ha trascorso due anni in Messico con le comunità indigene occupandosi di progetti di autosviluppo. Conosce tre lingue: inglese, spagnolo e portoghese. Si è laureata in progettazione con una tesi sul problema della trasformazione dei rifiuti: ha ideato un impianto che prevedeva un sistema di botteghe artigiane in grado di riutilizzare e trasformare in prodotti i materiali scartati, rimettendoli successivamente in commercio.
Con materiali di riuso, dunque, Alessandra realizza accessori ispirati ai colori dell’America Latina. Nasce così il marchio “Bas-re-design” che produce accessori vari, tra cui orecchini, collane, portachiavi ed altro attraverso il riciclo di materiali.
Utilizza ritagli di stoffa, tele cerate e perfino camere d’aria delle biciclette: generalmente sono materiali altamente inquinanti una volta dismessi. L’obiettivo di Alessandra Basile è di prolungarne l’uso trasformandoli da prodotti di scarto in oggetti: appunto orecchini, collane, portachiavi.
“Gli amici ciclisti mi danno le camere d’aria – racconta Alessandra – così le lavo, le pulisco, poi taglio e cucio. E li faccio diventare accessori”.
Ha fondato l’associazione Archintorno formata da giovani architetti napoletani – in maggioranza donne sotto i 35 anni – con sede nella Chiesa di San Giuseppe delle Scalze nel quartiere Montesanto www.archintorno.org
Sarà a causa delle scarse opportunità lavorative ma ormai è diffusa una certa tendenza degli architetti a diventare designer o anche direttamente artigiani. “E’ una questione di formazione: noi architetti lavoriamo spesso con la manualità – commenta Alessandra – ma è sotto gli occhi di tutti che la situazione non è certo facile. Io mi definisco un architetto designer”.
Oltre a valorizzare il patrimonio culturale, tecnico scientifico, naturalistico delle zone dove si recano, cercano di utilizzare i loro materiali. Così come fanno appunto con la Chiesa di San Giuseppe delle Scalze. Anche per questa ragione è nata Archintorno e il coordinamento Le Scalze formato da altre 6 associazioni che si propongono di valorizzare beni storici e culturali e, parallelamente, si occupano del recupero e riuso di materiali.
I giovani architetti hanno sede nella Chiesa: “Occupiamo solo gli spazi di pertinenza del Comune di Napoli, a cui paghiamo regolarmente il fitto – racconta ancora Alessandra – l’abbiamo voluta gestire per far entrare Montesanto nel circuito turistico attraverso la creazione di eventi e laboratori per bambini”.
Da due anni organizzano il Mercato Meraviglie ovvero la Fiera del Design Indipendente: oltre 25 designer e artigiani espongono le proprie creazioni ricavati dal riuso di materiali. L’avvio è stato in Messico da una idea di Alessandra e di altre tre amiche designer ognuna di diversa nazionalità: messicana, spagnola, belga e italiana. Poi quando è ritornata in Italia nel 2012, l’ha riproposta all’interno delle Scalze.
“E’ stato un test anche per vedere cosa succedeva nel campo dell’artigianato e del design. E succede che c’è un grande movimento di giovani artisti designer e di architetti ed è importante aver creato un luogo, una vetrina dove esporre prodotti di qualità, frutto di studio e ricerca”.
E’ con questa energia e con lo spirito innovativo di occuparsi della propria attività e del territorio che l’associazione Archintorno e il coordinamento Le Scalze, per il Maggio dei Monumenti 2014, apriranno il complesso monumentale di San Giuseppe delle Scalze, Salita Pontecorvo 65, per dare vita all’iniziativa dal titolo “Sotto un’altra luce, San Giuseppe delle Scalze si racconta”.
Il monumento resterà aperto tutti i sabati di Maggio, dalle 18:00 alle 22:00 per visite guidate, mostre e performance artistiche: lo scopo è far rivivere il monumento sotto un’altra luce.
Ogni sabato del mese, dal tramonto alla sera, gli spazi del complesso monumentale del Fanzago saranno illuminati dalla luce delle torce. Il racconto e la visita del monumento sarà accompagnato da una o più performance di giovani artisti attraverso una reinterpretazione del sito barocco.
Dopo il terremoto dell’80 il monumento è stato chiuso al pubblico per molti anni e, dal 2010, le attività e i laboratori del coordinamento Le Scalze lo rendono un luogo di aggregazione per il quartiere, nonostante lo scarso sostegno delle Istituzioni.
L’appuntamento è per il 3 maggio con una lettura delle Metamorfosi di Ovidio e una installazione concepita ad hoc per lo spazio della Chiesa.
Si prosegue il 10 maggio con una interessante performance di tableaux vivants e di disegno in diretta ispirati alle opere di Rosso Fiorentino e del Pontorno.
Il 24 maggio ospiterà l’evento Wine and the City animato con allegria da 150 tamburi provenienti da tutto il mondo che invaderanno il suggestivo complesso di San Giuseppe delle Scalze .
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