Avril Lavigne ha rilasciato da poco il nuovo singolo e videoclip ufficiale. La canzone scelta per la promozione nel continente asiatico è ricaduta su Hello Kitty, il brano ispirato all’icona giapponese famosissima in tutto il Mondo.
Hello Kitty vive sottoforma dei gadget più vari esportanti in tutto il pianeta: cancelleria, peluches e gli oggetti più vari vengono acquistati da ogni angolo del Mondo e da pochi mesi all’icona giapponese più famosa è legata anche una canzone di Avril Lavigne, contenuta nell’album omonimo rilasciato nel 2013.
La canzone, o meglio il videoclip ufficiale, è stato aspramente criticato sul web sin dal momento del rilascio. Accuse di razzismo si affiancano a quelle di scarsa originalità dimostrata dalla cantante che a tenersi le critiche proprio non ci sta e risponde via Twitter chiarendo alcuni dubbi che potrebbero causarle diversi problemi in tutto il Mondo. Fondamentale smentire le accuse mosse nelle scorse ore che vedrebbero Avril Lavigne razzista. A proposito di questo, la cantante ha twittato:
RAZZISTA??? LOLOLOL! Io amo la cultura giapponese e passo almeno la metà del mio tempo in Giappone. Sono andata direttamente a Tokyo per girare questo video appositamente per i miei fans giapponesi, con la mia label giapponese, coreografi giapponesi e un regista giapponese in Giappone.
Tutto ma non razzista: l’accusa non le si addice proprio e lo dimostra svelando le location scelte per la clip di Hello Kitty e la provenienza del suo staff di lavoro.
Avril Lavigne non è però la prima artista ad essere accusata di razzismo dopo aver dato ampio spazio a simboli della cultura giapponese. Prima di lei la collega Katy Perry era stata vittima delle stesse accuse dopo aver indossato un kimono da geisha in occasione degli AMA Awards 2013.
Né nell’uno né nell’altro caso ovviamente ci sono i presupposti per un’accusa così pesante. Katy Perry e Avril Lavigne non avevano la minima intenzione di offendere!