Il Samsung Galaxy S2 è stato il device che ha dettato lo spartiacque tra il vecchio ed il nuovo nell’ambito del brand sudcoreano. Il telefono, che ancora costa un bel po’ di soldi considerata la sua veneranda età, ma potrebbe arrivare a costare anche di più in virtù di una piccola tassa destinata ad aumentare quasi certamente. Parliamo dell‘equo compenso, tributo inseguito dalla Siae, ed i cui rincari sembravano essere decaduti per esplicito consenso dell’ex ministro Massimo Bray.
Stando a quanto riportato da Repubblica, Dario Franceschini, nuovo responsabile del dicastero dei Beni culturali, ha accettato un incontro col presidente Gino Paoli, fissato per lunedì prossimo. Il cantante, che avrà dalla sua una petizione che raccoglie oltre le 500 firme, spingerà ancora una volta per il ritocco dei compensi per copia privata.
A quel punto, i rincari coinvolgeranno ogni qual tipo di dispositivo multimediale: considerata anche l’IVA (del 22 %), si renderebbero necessari esborsi pari a di 6,34 euro per tutti gli smartphone (non farà eccezione il Samsung Galaxy S2) contro i precedenti 0.90 cent. Stessa cifra per i tablet, che prima non subivano questa tassa. Per i PC la cifra tocca i 6 euro (1.90, 2.40 in precedenza), 5 euro per le televisioni con funzione di registrazione, 10 centesimi per ciascun gigabyte di memoria per le penne USB, 12,88 euro per le capacità di archiviazione dei lettori musicali, e 32.20 euro per i decoder con storage interno (contro i vecchi 28,98 euro).
Quella che in apparenza potrebbe sembrare una cifra irrisoria, complessivamente sa di un vero e proprio salasso. Considerando che, stando alle stime effettuate, nel corso del 2014 è prevista la vendita nel mercato italiano di ben 16 milioni di smartphone, 8 di tablet e 10 tra PC ed altri dispositivi multimediali, la Siae, qualora i rincari dovessero essere confermati, incasserebbe una somma che va dai 160 ai 220 milioni di euro. Voi cosa pensate al riguardo?
Conservare una copia privata è diritto di ognuno di noi, ma va da se che bisogna rispettare anche il diritto dei giovani autori italiani. L’equo compenso è imprescindibile!
Come credete che si finanzino i giovani artisti degli altri Paesi comunitari? E’ ovvio che bisogna adeguare le tariffe per ottenere un equo compenso per la copia privata!
Penso che bisognerebbe prima informarsi bene sui fatti e poi giudicare! i soldi non andrebbero alla Siae ma agli artisti ovvero andrebbero ad incrementare lo stato della cultura!!!
Io la ritengo una cosa sensata, considerando quanto è il ricavo che ottengono le multinazionali dalla musica. E non dimentichiamoci che questi soldi non andrebbero alla Siae, ma ai giovani artisti, quindi pensiamoci bene prima di urlare allo scandalo
Si vede proprio che non ti guadagni da vivere come noi comuni mortali comincia a lavorare come operaio poi forse riuscirai a capire cosa voglio dire .Gli artisti ma chi se ne frega che vadano a lavorare sul serio invece di cantare .Canta che ti passa
Davvero hai scritto quello che ho letto? Assurdo! Siamo, ancora una volta, il paese più arretrato anche su questo campo e ci permettiamo anche di parlare? La questione copia privata è vecchia del 2009 in Italia: e da quell’anno ne è passata di acqua sotto i ponti! Se ci lamentiamo dei prezzi alti prendiamocela con i produttori!
se gli italiani comprano 16 milioni di smartphone, non penso proprio che si faranno scoraggiare da qualche euro in più per un compenso che tra l’altro, dovrebbe andare anche ai giovani autori. Insomma, mi sembra come la storia di 0,89 cents da dare a whatsapp, tutti si indignano e poi cacciano 700 euro per un telefono. Italiani strana gente :)
Pagate, pagate :-D
Vi piace lo stato che spende e spande a tutto spiano?
E allora che volete?
Pagate!