Una debacle totale: Sanremo 2014 segna il punto più basso della storia dell’auditel per la kermesse. Il Festival di Sanremo non aveva mai avuto, da quando esistono le rilevazioni audience, un risultato più basso per la sua ultima serata, tradizionalmente la più seguita poichè proclama il vincitore della competizione canora.
La quinta puntata del Festival di Sanremo 2014 che ha visto vincere Arisa, in onda su Rai1 sabato 22 febbraio, è stata vista in media da 9 milioni 348mila spettatori (43,51% di share), con la prima parte che ha ottenuto 10 milioni 415mila spettatori (41,09%) e la seconda 7 milioni 42mila spettatori (53,45%).
Numeri che senza dubbio segnano una sconfitta, nonostante i superospiti Maurizio Crozza, Stromae e Ligabue: basti pensare che appena un anno fa la coppia Fazio-Littizzetto portava a casa per l’ultima puntata di Sanremo 2013 la lusinghiera media di 12 milioni 997mila spettatori (53,8% di share), con 13 milioni 635mila per la prima parte (51,96%) e 10 milioni 349mila per la seconda (66,59%).
Sanremo 2014 passerà alla storia per il suo record d’ascolti negativo: l’ultima puntata ha toccato il punto più basso da quando nel 1987 sono cominciatee le rilevazioni Auditel. Un Festival partito male, all’insegna della disaffezione generale che si è riflessa da subito nel crollo degli ascolti, e finito se possibile ancora peggio.
In conferenza stampa Giancarlo Leone e Fabio Fazio sono stati, come prevedibile, inondati di domande sul crollo degli ascolti Festival di Sanremo 2014: nel difendere comunque l’alta qualità del prodotto e il livello degli ospiti portati all’Ariston, non possono non prendere atto dei risultati negativi.
Il direttore di Rai1 ha specificato che il picco d’ascolto c’è stato alle 22:09 sulla conclusione del monologo di Crozza, con oltre 12 milioni di persone, mentre il picco di share all’1:08 durante la proclamazione di Arisa col 62,4%. L’audisocial ha fatto segnare un milione e 200mila conversazioni su Twitter nell’arco di tutto il Festival.
Fabio Fazio in collegamento da Milano non si è nascosto dietro un dito: ha definito l’esperienza “esaltante“, si è detto soddisfatto per le scelte di “spericolata qualità” e i momeni bellissimi di televisione, come quelli con Ligabue e Crozza (“Mi piaceva l’idea di dovergli restituire qualcosa rispetto all’anno scorso” ha detto in riferimento al comico): “Per quanto riguarda gli ascolti inferiori – ha spiegato Fazio – sarà mio interesse fare lunghe riflessioni e un’analisi per cercare di capire cosa è successo senza pregiudizi e aggressività“.
Poi l’ammissione degli errori: “Quando si fa una cosa per la seconda volta può succedere. L’errore è stato ripartire da dove eravamo rimasti e non azzerare tutto per ricominciare da capo. La responsabiilità si può attibuire a questo ma è anche vero che c’è una frammentazione degli ascoli che riguarda in generale la tv, anche per gli eventi di questo genere bisonga abituarsi a questo calo e accettare l’idea di fare comunque scelte di qualità (…) Credo che l’anno scorso fossmo più simpatici, ci fosse più empatia col pubblico, eravamo noi la novità del Festival, stavolta l’effetto sorpresa è mancato“.
Giancarlo Leone, già inondato di domande sul prossimo conduttore del Festival di Sanremo, ci tiene a sottolineare che “un programma al 39% per cinque puntate di seguito è comunque un successo“. Mentre Luciana Littizzetto usa la metafora di una storia d’amore per spiegare la scarsa affezione del pubblico nei confronti di Sanremo 2014: “Dopo un anno che sei innamorato di una persona anche i pregi sembrano difetti, certamente quello che potevamo fare è rinnovare di più la formula“. Giancarlo Leone conferma comunque la proposta di un Sanremo-ter a Fabio Fazio, lasciando al conduttore tutto il tempo per rifletterci e fare la sua scelta.