L’imprevisto dietro l’angolo si è verificato fin da subito: nemmeno il tempo di aprire il sipario di Sanremo 2014 (che non si è alzato costringendo il conduttore ad un imbarazzante ingresso laterale) e di pronunciare poche frasi del discorso d’apertura, che Fabio Fazio ha dovuto far fronte alla protesta di due lavoratori che minacciavano di lanciarsi dalla balaustra del loggione sulla platea.
“Smettila di fare Sanremo. Non possiamo più mangiare” hanno cominciato ad urlare i due mentre il conduttore cercava di proseguire il suo intervento dedicato all’importanza della bellezza e alla necessità di rimettere in sesto il territorio, ricordando il treno recentemente deragliato a pochi chilomentri da Sanremo.
Non ha potuto ignorare la protesta, Fabio Fazio, quando le urla dei due lavoratori disperati hanno imposto di alzare le luci ed affrontare quel dramma umano: “Ma vi sembra il caso. State impedendo anche il nostro lavoro, di tante persone che lavorano da mesi a questo programma“.
Fabio Fazio tenta di fermarli, ma i due arrivano a minacciare il suicidio se non verrà letta la lettera che hanno in mano. Un momento di tensione altissima, tanto che le persone in platea cominciano ad alzarsi in piedi per paura che uno dei due contestatori si lanci davvero. Fabio Fazio non nasconde l’imbarazzo e la difficoltà, ma promette di leggere il loro messaggio e si fa lanciare le carte dalla galleria. “Si tratta di lavoratori dei consorzi di bacino di Napoli e Caserta che scrivono questa lettera con la speranza di consegnarla alle istituzioni” ha detto Fazio leggendo qualche riga.
Il conduttore manterrà la sua promessa di leggere la lettera solo dopo l’esibizione di Ligabue, che ha dedicato un tributo a Fabrizio De Andrè: “Questi lavoratori scrivono che da 16 mesi sono senza stipendio pur lavorando regolarmente con altre 800 persone e chiedono un intervento del governo centrale o locale. La regione ha approvato un piano per la loro riqualificazione, che avverrà però solo tra sei mesi e ci sono stati già 3 suicidi tra i lavoratori“. Chi scrive di scusa per questo gesto ma spiega che la situazione fa arrivare a pensare di farla finita perchè ci si sente inutili: “Siamo alla disperazione, vi chiediamo di restituirci la nostra dignità” conclude il messaggio.
“Questo Festival rendiamolo per quello che vorrei che fosse, un momento di spensieratezza non per rimuovere i problemi, ma per affermare che la bellezza deve avere un riolo, perchè quello che siamo lo dobbiamo cercare anche nel contesto in cui viviamo” aveva detto Fabio Fazio dopo che i lavoratori hanno lasciato la balaustra alla quale erano abbarbicati.
DRAMMA A SANREMO: FAZIO INTERROTTO DA DUE LAVORATORI
Un déjà vu, come ha ricordato lo stesso Fazio: Pippo Baudo si ritrovò di fronta ad una scena simile nel 1984, quando fece salire sul palco i lavoratori dell’Italsider di Genova. Evidentemente, da allora, il nostro Paese non ha fatto grandi passi in avanti.