Non vi può essere dubbio che, proprio come Microsoft pensa che il touch sia il futuro dei computer, Google invece sembra credere fermamente che la voce sarà l’interfaccia utente del futuro. A Mountain View infatti tutti ormai utilizzano la voce per interagire con i loro smartphone.
Per Google, l’interazione con i terminali inizia con “Ok Google” o “Ok Glass,” ma la cosa più interessante è che su terminali di punta come il Moto X e Nexus 5 , il riconoscimento vocale è sempre in ascolto, nessun click per attivarlo, ed è solo in attesa delle vostre istruzioni.
Devo riconoscere che parlando al telefono o al computer mi sono sempre sentito un po strano, c’è qualcosa di assurdo nel parlare con un oggetto inanimato che capisce a malapena ciò che si desidera.
Risolvere questo tipo di problemi principali di interazione è quello che tende a motivare Google nella ricerca. Come tutti sanno ormai da qualche mese una delle missioni di Google è quella di costruire un vero assistente personale , e per farlo, deve perfezionare il riconoscimento vocale e, cosa ancor più importante, gli algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale dietro di esso.
Quello che i comandi vocali di Google consentono di fare sul telefono (e nel browser Chrome) oggi, è abbastanza impressionante. Chiedi “Chiama mamma” e lo farà, sa aprire le pagine web per voi, rispondere a domande complesse grazie al massiccio archivio di Google detto Knowledge Graph, creare attività e promemoria, convertire le valute, tradurre parole e frasi, e di inviare e-mail e testi.
Ecco un esempio di una conversazione complessa con il tuo smartphone Android:
“Chiama Alex.” “Quale Alex?” “Alex Wilhelm.” “Mobile o casa?” “Mobile”. “Chiamata Alex.”
Il fatto che questo funziona, e che Google può anche riconoscere i pronomi nelle conversazioni estese, è impressionante. Per ora, però, questo utilizzo del riconoscimento vocale è ancora un po strano per me, non mi sento ancora a mio agio ad usarlo in qualunque momento pubblico, ma sono certo che proprio come la videoconferenza sembrava strana all’inizio e ora siamo tutti li ad utilizzarla, anche il riconoscimento vocale prenderà sempre più piede.
Non è una sorpresa infatti che Google abbia acquistato la start-up di intelligenza artificiale DeepMind poche settimane fa, lo stesso Larry Page dice di aver portato a termine l’acquisizione di DeepMind in prima persona, Google continua quindi a spingere su questa strada, e molti dei ricercatori del Google X-labs sembrano avere un forte interesse sui progetti di intelligenza artificiale e quindi di riconoscimento vocale, l’interfaccia utente ideale per interagire con intelligenze artificiali è infatti di certo il discorso.