
Belle e Sebastien è un film delicato, ma la gente spesso non lo sa. Al Festival di Roma l’ho incontrato, più nessuno ci dividerà.
Un unione che questo weekend si potrà concretizzare anche con chi non ha avuto il piacere di partecipare alle proiezioni della manifestazione dello scorso novembre. Ovviamente sono di parte. Un film con protagonista un gigantesco e dolce cane dei Pirenei mi piace a priori, ma se a questo ci aggiungiamo un’intensa storia d’amicizia trattata con la giusta sensibilità, un natura raccontata ed esaltata dalle immagini e da un’ottima fotografia, un bambino che solo a guardarlo ti chiedi come mai non li scelgono tutti così, e frasi del tipo non potete sparare ai cervi, non ne avete il diritto, eh beh… di parte o no, è difficile restare insensibili.
Diretto da Nicolas Vanier, la cui indole di avventurista e documentarista si avverte nel rispetto con cui tratta l’argomento cercando di far parlare le immagini piuttosto che le parole, Belle e Sebastien, racconta dell’amicizia nata tra un orfano e un gigantesco cane bianco che tutti credono pericoloso e a cui danno la caccia.
Il film è ambientato sulle Alpi Francesi e durante la seconda guerra mondiale, cosa che lo differenzia sia dal cartone animato che dal romanzo, a mio avviso però aggiungendo e non sottraendo valore. A dispetto di quanto si possa ipotizzare dal titolo, Belle e Sebastien è film adulto (in Francia ha avuto un grande successo di pubblico), che anzi parlerà in maniera più profonda proprio alla generazione che rientra in questa etichetta, che abbia visto o meno il cartone.
Belle e Sebastien è nelle nostre sale da giovedì 30 gennaio. Il trailer lo trovate qui.