
Tutto come da copione: ai Grammy 2014 trionfano le nuove leve e le popstar di lungo corso come Katy Perry stanno a guardare. Come già ampiamente previsto alla vigilia, la giovanissima Lorde, i Daft Punk e il duo Macklemore & Ryan Lewis hanno fatto incetta di premi lasciano a bocca asciutta i loro competitors.
I commentatori (e i gli immancabili bookers) americani si erano già espressi puntando su di loro per il maggior numero di vittorie in questa edizione n. 56 dei Grammy Awards e non sono stati smentiti.
Grande spettacolo domenica 26 gennaio allo Staples Center di Los Angeles, dove è andato in scena un mix di generi davvero eterogeneo, dal rock al pop passando per l’R&B e molto altro. Successo strapitoso per i Daft Punk che portano a casa ben quattro Grammy tra i quali i prestigioso premi Album of The Year per Random Access Memories, già tra i favoriti della vigilia, e Record of the year con Get Lucky.
Anche il rapper e il produttore di Seattle hanno conquistato un bottino ricco di premi: quattro Grammy Awards per Macklemore & Lewis che vincono nelle categorie Best Rap Album con The heist, Best Rap Performance e Best Rap Song con Thrift shop e infine il premio come Best New Artist.
Ottimo riscontro anche per Lorde, la più giovane rivelazione di questi Oscar della Musica, che conquista due premi di peso come Song of the Year e Best Pop Solo Performance per il suo singolo d’esordio Royals, lasciando a mani vuote la collega Katy Perry che era candidata nelle stesse categorie con un’altra hit dello scorso anno, Roar.
L’effetto tormentone evidentemente non è bastato per Katy Perry, che si è vista superare dalla diciassettenne neozelandese, così come altri veterani dei Grammy si sono dovuti accontentare di premi minori, tra cui Rihanna (Best Urban Contemporary per Unapologetic), Jay-Z (Best Rap/Sung Collaboration con Justin Timberlake in Holy grail) e Bruno Mars (Best Pop Vocal Album per Unorthodox Jukebox).