Ieri abbiamo riportato le dichiarazioni di Valerio Scanu contro le etichette multinazionali italiane che, a suo avviso, sfruttano gli ex concorrenti dei talent senza investire su di loro. Scanu non è l’unico artista a muovere accuse contro le major: anche Lily Allen ha avuto molto da ridire contro i discografici e l’intera organizzazione delle etichette.
La schiettezza e la sincerità sono tra le doti che hanno sempre caratterizzato Lily Allen, sin dagli esordi. La cantante ha continuato ad essere se stessa nonostante il successo planetario e non ha perso lo spirito critico nei confronti del mondo discografico di tutto il mondo.
La generale crisi del settore porta le major a non investire. Che siano ex talent o artisti emergenti completamente sconosciuti, la situazione è sempre la stessa, e non solo in Italia.
Ciò che rimprovera Lily Allen alle etichette è la mancanza di supporto e la mancanza di coraggio: gli artisti sono chiamati, nonostante un contratto con le major, a contare poco sul loro supporto e come se non bastasse vengono anche ostacolati nelle scelte.
Gli stereotipi, le canzoni che le masse si aspettano: sono queste le scelte che le varie etichette impongono agli artisti, nella speranza di ricavare maggiori entrate utili a garantire la propria sussistenza.
Il momento della scelta dei singoli da lanciare, continua Lily Allen, è terribile per l’artista e le migliori canzoni rischiano di essere accantonate perchè troppo rischiose da proporre.
Le scelte economiche, inevitabilmente, non possono andare di pari passi a quelle dell’artista che invece cerca di re-inventarsi in continuazione e di proporre al suo pubblico sempre musica nuova, innovativa, per certi versi rischiosa.
“Le case discografiche sono semplicemente terrorizzare di rischiare in questo momento, ed è molto frustante”.
Valerio Scanu ha trovato la soluzione: l’autoproduzione. Lily Allen seguirà la stessa strada?
… già oggi dicono che ad acquistare i dischi siano solo i fan, gli altri scaricano tutti illegalmente e se intervisti i giovani ti diranno che è così !
Le Major sono delle aziende e come tali si comportano …
Anche le case farmaceutiche sono delle aziende infatti il loro fine ultimo non è la salute della gente (anzi !) ma il guadagno, non sono benefattori ! … parimenti accade per le Case Discografiche… il loro scopo non è la Musica come arte, come valore assoluto, nè sono alla ricerca del talento da far crescere nel tempo per dargli il valore che merita, … loro dalla musica guadagnano è quello è l’unico scopo della loro esistenza : con la crisi del mercato discografico si sono buttate su quella effimera visibilità mediatica che hanno i ragazzi dei talent, quella frutta bene senza dover investire più di tanto e si intasca subito ! Nessun impegno di capitale a lunga scadenza in attesa di vedere qualche ritorno, ma lauti guadagni “ tanti,sporchi e subito” ! …ragazzi talentuosi “usa e getta” perché a loro fa comodo così, l’anno dopo ne sfornano altri ed è proprio quello il meccanismo perfetto, perché è sicuro, pianificato, puntuale come un frutto di stagione!
La discografia oggi non garantisce loro di sopravvivere per la crisi ma soprattutto perché è possibile scaricare musica a costo zero e i giovani il computer lo sanno usare tutti e sul web ci sanno stare tutti ! Una realtà. Il fatto è che… questi ragazzi ricchi di talento certe cose non le sanno e quando le vengono a scoprire, o sono già finiti nel dimenticatoio o, come Valerio, si tirano su le maniche, ci mettono la faccia, il cuore, il portafoglio anche e ci provano da soli in un mondo pilotato dai grandi poteri finanziari e mediatici ! Ecco perchè se uno è bravo ma bravo bravo come Valerio e lui lo ha dimostrato con i fatti, se è anche caratterialmente forte ed ha il coraggio di diventare anche imprenditore di se stesso, andrebbe sostenuto ! Perchè qui si tratta di difendere il talento, il coraggio, la verità… contro un sistema che sfrutta, illude, inganna, cela le carte, ti fa credere cose che non sono basta utilizzare alcune strategie di marketing e far credere che “le oche tettano” come si dice dalle mie parti !
Se è vero che per alcune Major questo è l’unico modo di sopravvivere non è detto che sia giusto; e se è vero che anche scaricare illegalmente non è giusto, bisogna mettere in conto che il mondo cambia e sopravviverà solo chi al “nuovo” si saprà adattare. Il progresso tecnologico non si ferma chiuderà porte e portoni ma ne aprirà altri che prima non c’erano !
Questo sistema è ormai logoro io credo e forse dalle sue ceneri nasceranno nel tempo altre realtà ! Magari nascerà una sorta di mecenatismo dove sarà la gente a sostenere il talento quello non costruito ad arte per il mercato, quello che si rivela a volte anche in tenerissima età! Non ci sarebbe nulla di male… anzi ! Sarebbe di certo un qualcosa di vero, autentico, molto più onorevole e legittimo perché la gente non usa strategie di marketing, non ha interessi privati da difendere, né business da fare quando ascolta musica… il pubblico è semplicemente l’emozione che tu artista gli hai saputo donare e trasmettere !
Bello sarebbe che gli ARTISTI fossero compatti a lottare contro questo meccanismo delle major che sta portando ad un impoverimento progressivo della musica.
Purtroppo la maggioranza degli artisti non hanno “le palle”, a differenza di Scanu e la Allen, per andare contro un sistema che ormai ha reso la musica un prodotto e non più un opera del genio, originalità , personalità di un vero artista….
Merito a Scanu invece che ha il coraggio di proporre se stesso, con la sua giovane età ma anche il coraggio di auto prodursi e fare davvero la SUA musica
Certo che leggere le stesse dichiarazioni da una artista di questo livello,a parte avvalorare le parole si Scanu,danno l’idea del danno che stanno infliggendo agli artisti e questo non solo in Italia..