Il Nexus 5 sta godendo di un successo commerciale inaspettato, forse, anche dalla stessa Google. Premiato, di certo, il nuovo rapporto qualità/prezzo ma anche l’impegno che a Mountain View si è profuso per garantire all’utente la migliore esperienza d’uso possibile.
Al momento, il nostro focus per il Nexus 5 è sulla batteria, ossia su quello che Google ha già fatto per migliorare l’autonomia del suo device di punta e poi su quello che ha in serbo di fare nell’immediato futuro, in tal senso.
Il Nexus 5 può contare su una batteria da 2300 mAh: pur essendo un amperaggio già superato da altri device di fascia alta, la scelta di Mountain View di puntare sulla nuova tecnologia Qualcomm, relativa all’utilizzo energetico del processore è stata, difatti, lungimirante. Questa garantisce un miglior controllo dei consumi che arriva sul googlefonino dopo che la stessa adozione è stata operata da Samsung per il suo Galaxy Note 3.
La nuova tecnologia del Nexus 5, ora, dovrebbe garantire, secondo quanto dichiarato, il 30% del surriscaldamento e il 20% di consumi in meno rispetto alle comuni batterie. Ma non finisce qui, perchè lil sistema operativo Android 4.4, attualmente sul device, mira a supportare lo stesso discorso energetico, necessario anche e soprattutto per il fatto che il device supporta sia le reti LTE che è dotato di un display in Full HD.
Grazie all’ultimo sistema operativo, infatti, il Nexus 5 lavora su un uso più efficiente delle risorse di sistema ma in arrivo, secondo gli esperti, c’è una o più nuove minor release che dovrebbero ancora lavorare per aumentare l’autonomia, parametro sempre più preso in considerazione dai singoli utenti, nelle loro scelte d’acquisto.
Finora, qual’è la vostra esperienza, lato batteria, con il Nexus 5? Nella realtà dei fatti, Google è riuscita nel suo intento o c’è ancora tanto da fare?