Quando sai che un film è tratto da un libro biografico scritto dallo stesso interessato può accadere che inconsciamente approcci l’esperienza con una certa tranquillità.
Il Capitano Phillips questa storia l’ha scritta, quindi magari te lo immagini seduto a casa, in veranda o davanti a un caminetto, con un thè caldo mentre butta giù una pagina dopo l’altra. In più forse, trattandosi di un fatto di cronaca realmente accaduto, ci ricordiamo anche come è andata. Poi però entri in sala e tutta questa serenità autoindotta te la toglie, anzi te la strappa, Paul Greengrass.
Il regista, già autore di film come Bloody Sunday o United 93, aveva già dimostrato di essere a suo agio con pellicole del genere, ma qui asciuga ancora di più il suo stile, e supportato da una sceneggiatura egregia di Billy Ray, riesce nel suo costrutto di crescente tensione che porta lo spettatore a bersi queste due ore e passa tutte d’un fiato. Non siamo al livello di Green Zone per intenderci, ma siamo in mare aperto e il confine non è facile da identificare con precisione.
Nel ruolo del Capitano Phillips, un Tom Hanks che non tradisce mai quando gli si chiede la giusta dose di drammaticità, e per cui grazie a questa interpretazione molto probabilmente arriverà l’ennesima candidatura all’Oscar. Captain Phillips non è dunque un film da affrontare con leggerezza, e a ricordarcelo nel caso ci fossimo in qualche modo distratti durante la visione arriva un finale che genera quell”uscita dalla sala silenziosa e riflessiva, segnale che il bersaglio è stato colpito.
Captain Phillips -Attacco in mare aperto arriva nei nostri cinema oggi 31 ottobre.
Il trailer lo trovate qui.