Il pasticciere è il nuovo film di Luigi Sardiello, già regista dell’apprezzabile Il piede di Dio, film del 2009 a sfondo sportivo dove il gioco del calcio era messo al servizio di una trattazione più profonda. L’intenzione qui sembra la stessa, ma il risultato forse è un po’ meno convincente.
Achille Franzi è un pasticciere che ha vissuto chiuso nel suo laboratorio la maggior parte della sua vita, e il cui rapporto col mondo esterno non solo è praticamente assente ma è anche filtrato dal manuale di istruzioni/sopravvivenza lasciatogli dal padre. La svolta però arriva quando il pasticciere sarà costretto ad uscire dal suo guscio zuccherato per recarsi in Croazia dove rimarrà coinvolto in una serie di situazioni losche e pericolose, che mostreranno un aspetto del suo carattere che neanche lui sapeva di possedere.
Il pasticciere manca di azione e dialoghi, o almeno di quelle caratteristiche pungenti che in quegli aspetti identificano il genere e coinvolgono lo spettatore. Ma Il pasticciere non vuole essere un noir puro, anzi cerca una trasformazione proprio come il suo protagonista, che vediamo mutare, mai radicalmente, ma quel tanto che basta per apparire come un’altra persona. Un tentativo che potremmo definire di innovazione che considerato da questo punto di vista non dispiace affatto.
Il pasticciere è interpretato dal sempre puntuale Antonio Catania, che però probabilmente a causa di uno script che non supporta a dovere il personaggio, appare convincente in fase di presentazione meno in fase di approfondimento.
Il pasticciere arriva nelle nostre sale giovedì 31 ottobre.
Il trailer lo trovate qui.