Chi guadagna milioni con lo sport non ha diritto ad esser malato o stressato. Chi intasca in un giorno quello che un onesto operaio guadagna in una vita di lavoro deve scendere sempre in campo. Non può fare il malato immaginario. Non può farsi venire le crisi di stress.
Quando Higuain non è sceso in campo contro la Roma mi sono infuriato. L’atleta è sanissimo, eppure dice di aver dolore e di non poter giocare. Ed il suo capo Benitez lo esonera dalla formazione di partenza salvo poi utilizzarlo a partita in corso. Una guarigione miracolosa o un capriccio da viziato semidio degli stadi? Un qualsiasi altro lavoratore, con un simile malanno immaginario, sarebbe stato denunciato per truffa. Per Higuain si ci sofferma in dotte analisi psichiatriche e psicologiche.
Lo stress non esiste. O meglio, è un vizio che possono permettersi soltanto i ricchi campioni dello sport. La gente comune non può permettersi questo lusso. C’ è il mutuo da pagare, una famiglia da mandare avanti, una saracinesca da alzare con mille sacrifici. Ed in questi casi si esce di casa anche con la febbre a quaranta.
La casistica di infortuni e malesseri immaginari è ricchissima: Federica Pellegrini e le sue apnee mentali consolate a gossip e Pavesini; Pato consolato da Barbara Berlusconi; Gigi Buffon guarito con la contemplazione dei quadri. Massimo rispetto per le persone in difficoltà. Ma questi campioni stiano attenti a non abusare dei sintomi per giustificare assenze dal lavoro che i lavoratori veri – i quali si alzano all’alba – non possono neanche sognarsi.