La morte di Michael Jackson continua a destare polemiche anche a distanza di quattro anni dalla scomparsa del cantante: da quel momento è nata una battaglia legale che ha visto contrapposti nelle aule di tribunale la famiglia di Jacko e la società organizzatrice dello spettacolo “This is it” AEG Live, mai realizzato per la morte sopravvenuta del cantante. L’accusa per il promoter, chiamato dalla famiglia sul banco degli imputati, era di avere assunto come medico personale di Michael Jackson il dottor Conrad Murray, considerato incompetente ed incapace di assolvere al suo ruolo, quindi di essere co-responsabile nel decesso dell’artista. Ebbene, dopo cinque mesi di dibattito e tre giorni in camera di consigliola giuria del tribunale di Los Angeles ha emesso il suo verdetto nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre: il promoter AEG Live è stato assolto dalle accuse in questione, poichè non avrebbe assunto un medico inappropriato come sostenuto dai familiari di Jackson.
La morte di Michael Jackson, avvenuta proprio durante la preparazione del suo ritorno sulle scene nel giugno del 2009, non sarebbe quindi in alcun modo imputabile agli organizzatori dello show: secondo la sentenza emessa dal Tribunale californiano, il dottor Conrad Murray sarebbe stato perfettamente in grado di esercitare il suo ruolo di medico. Il presidente della giuria ha infatti spiegato che, al netto delle questioni etiche che non sono oggetto del processo, il fatto che Murray fosse dotato di tutte le qualifiche necessarie ad operare la professione lo rende automaticamente in grado di svolgere il lavoro di medico. Ciò non vuol dire che lo abbia svolto nel modo eticamente più corretto, ma semplicemente che era competente a farlo.
Un verdetto che sconfessa le tesi dell’accusa e le prove portate dalla famiglia a carico di AeG: secondo i familiari dell’artista, il promoter si era reso corresponsabile della morte di Michael Jackson assumento il dottore che aveva somministrato al cantante una dose fatale di anestetico mentre era impegnato nelle prove per i 50 concerti in programma a Londra (tutti già sold-out in prevendita).
Dunque la famiglia di Jacko ha perso la causa miliardaria contro la società. Ma il braccio di ferro giudiziario, iniziato per volontà della madre e dei tre figli di Michael Jackson, non finisce qui: gli avvocati della famiglia hanno già fatto sapere che sarà presentato immediatamente un ricorso in appello contro la decisione della giuria, annunciando nuove prove a carico della società di live promoting.