Silvio Berlusconi e la Fininvest dovranno risarcire la Cir di Carlo De Benedetti con la cifra di 541 milioni di euro. E’ quanto ha deciso la Corte di Cassazione respingendo il ricorso presentato dai legali dell’azienda dell’ex premier e confermando la colpevolezza di Berlusconi nella corruzione messa in atto per la scalata alla Mondadori. La Corte di Cassazione ha solo ribassato di quasi ventitré milioni di euro la cifra decisa dai giudici nei precedenti gradi di giudizio.
La terza sezione civile, come si legge nella sentenza le cui motivazioni sono state depositate contestualmente, ha dato ragione ai legali di Berlusconi solamente nella misura in cui le azioni del gruppo L’Espresso di De Benedetti sarebbero state sopravvalutate e di conseguenza anche i mancati guadagni subiti dal gruppo editoriale con la mancata scalata alla Mondadori. Una sopravvalutazione del 15% che la Cassazione ha provveduto a correggere rispetto alla sentenza della Corte d’Appello milanese. Le motivazioni alla sentenza sono state raccolte in 183 pagine. Si conclude così la vicenda legata allo scandalo della scalata alla Mondadori acquisita da Berlusconi ma che dal primo momento De Benedetti rivendicava come propria.
Alla base della sentenza civile c’è l’accusa mossa a Berlusconi di aver avuto un ruolo nella corruzione e di essere anche imputabile sotto il punto di vista civile per il danno provocato alla Cir. Si tratta dell’ennesima tegola giudiziaria ai danni dell’ex premier subita un giorno prima della riunione per la Giunta per le autorizzazioni e le immunità del Senato chiamata a decidere sulla sua decadenza dalla carica di senatore. Duro il commento della presidente di Fininvest e Mondadori, Marina Berlusconi: «Questa sentenza non è giustizia, è un altro schiaffo alla giustizia. Rappresenta la conferma di un accanimento sempre più evidente. E la sua gravità lascia sgomenti».