C’è un primo sospettato per la morte della giovane hostess brasiliana, Marilia Rodriguez Silva, trovata senza vita nell’ufficio dell’Alpi Aviation do Brasil a Gambara, in provincia di Brescia. La procura di Brescia ha chiesto ed ottenuto il fermo di uno dei due titolari dell’azienda, Claudio Grigoletto. L’uomo era già stato sentito dagli inquirenti subito dopo l’omicidio insieme alla moglie. Era stata l’ultima persona a vedere viva la vittima il giorno prima e la sua testimonianza poteva essere utile per il prosieguo delle indagini.
Poi la sua versione non ha convinto gli inquirenti che dopo aver ottenuto il risultato dell’autopsia hanno ottenuto il suo fermo. L’hanno prima convocato in procura per un ulteriore interrogatorio, stavolta però non più senza elementi come nella prima occasione ma con un quadro indiziario che lasciava spazio anche per il suo coinvolgimento. L’imprenditore e pilota di aerei disse di aver sentito la 29enne intorno alle 18 per chiedere se vi fossero problemi all’interno dell’azienda e la donna rispose via sms che era «Tutto tranquillo». Poi l’uomo ha raccontato gli inquirenti di essersi allontanato da Gambara e di essere fuori città in corrispondenza dell’orario in cui si è consumato il delitto.
Ha infine detto di essere rientrato nella cittadina nel bresciano solo dopo aver saputo della morte della giovane dipendente. Una ricostruzione che non ha convinto i magistrati che hanno chiesto ed ottenuto il suo fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato, tentativo di soppressione di cadavere e procurato aborto. L’assassino ha, infatti, prima strangolato la vittima e poi l’ha colpita con un oggetto pesante. Ha poi provato ad inscenare un suicidio o un incidente manomettendo il tubo del gas e sperando in un esplosione che cancellasse tutte le prove. L’ultima accusa, infine, si riferisce al feto che la donna portava in grembo da tre mesi come appurato dall’autopsia.