Un colpo di scena potrebbe cambiare le carte in tavola sulla situazione siriana e la possibilità dell’intervento armato da parte dell’Occidente. La Camera dei Comuni inglese ha bocciato la mozione proposta dal premier David Cameron nella quale si chiedeva di sostenere l’intervento armato congiunto con gli Stati Uniti. I no hanno prevalso per tredici voti bocciando la proposta di Cameron. Il premier britannico ha deciso di rispettare la decisione del Parlamento ed ha annunciato che si atterrà a questa scelta. Tradotto, si tratta di un vero e storico passo indietro della Gran Bretagna.
L’alleato di sempre degli Stati Uniti, il fedele compagno di battaglia di Washington in tutte le iniziative militari, stavolta ha deciso di fare un passo indietro. La Siria è un vero e proprio terreno minato anche dal punto di vista politico. Tra i sudditi di Sua Maestà le immagini dell’Iraq e la pessima figura fatta nel seguire gli Stati Uniti in una campagna senza giustificazioni, hanno fatto riflettere i parlamentari britannici che hanno deciso di fare marcia indietro. Di fatto al momento gli Stati Uniti sono i soli a voler mettere in campo una risposta militare contro l’ipotesi dell’utilizzo del gas nervino contro i civili.
Resta, infatti, un’incognita a cui gli Stati Uniti non sono riusciti ad abbinare prove certe. Secondo indiscrezioni, anche il rapporto che il governo presenterà a breve sull’utilizzo dei gas, non conterrebbe prove schiaccianti e un intervento potrebbe provocare una perdita di consensi per Obama. Il presidente Usa ha detto comunque di poter andare avanti anche da solo e si fa strada l’ipotesi di un intervento limitato che non necessiti dell’appoggio degli alleati. Obama comunque sembra voler rallentare e l’ipotesi più probabile è solo quella di alcune incursioni aeree.