Leggere “Apnea” di Lorenzo Amurri non è semplice. E non per una prosa particolarmente complessa, anzi non mancano nello stile narrativo quelle ingenuità di molte opere prime. Non è semplice perché “Apnea” sbatte in faccia ad ognuno di noi, uno dei nostri incubi più grandi: non camminare più da un momento all’altro, dipendere in tutto e per tutto dagli altri.
Perché questa è la storia di Lorenzo, classe 1971, musicista e produttore musicale, che in una fredda mattina di gennaio di 17 anni fa, sciando sul Terminillo, sbatte contro un pilone della seggiovia. Il risultato è un intervento di 9 ore alla colonna vertebrale e un responso che non lascia speranze. Lorenzo è mieloleso, è diventato tetraplegico, non sente più niente dai capezzoli in giù, è costretto sulla sedia a rotelle. Muove le braccia ma non le mani, quelle mani che erano il suo “strumento di lavoro” in quanto chitarrista e che – in qualche modo – torneranno ad esserlo se è battendo con le nocche sulla tastiera del pc che Lorenzo è riuscito a scrivere “Apnea”, tra i 12 finalisti all’edizione 2013 del Premio Strega.
“Apnea” racconta – in maniera crudelmente onesta ma anche con molta autoironia – i mesi di terapia intensiva, la lunga riabilitazione in Svizzera, il ritorno a casa a Roma, lo scontro con la burocrazia per l’assistenza sanitaria a casa o per l’accompagnamento e racconta, soprattutto, la necessità di dover fare i conti con una vita che Lorenzo non sente più come la sua perché imprigionato in un corpo che non riconosce. E’ la storia di uno che si chiede se tutto sommato, così ridotto, valga la pena di continuare a vivere.
E lì comincia la rinascita di Lorenzo, una rinascita che chiude questo libro e che si ritrova pienamente nel suo blog “Tracce di ruote” (http://tetrahi.blogspot.it) a breve assorbito da Repubblica.it, nei suoi racconti, nelle sue parole che hanno segnato quest’anno la prima puntata di “Le invasioni barbariche” di Daria Bignardi. “Apnea” non è un libro sul dolore ma sulla liberta perché: “Libertà di pensiero è libertà di movimento”.