Il tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l’accusa di corruzione ai danni di Nicola Cosentino coinvolto nell’inchiesta “Il principe e la scheda ballerina”. Dopo l’annullamento con rinvio ad altra sezione del tribunale del Riesame da parte della Corte di Cassazione, arriva adesso da parte del tribunale delle Libertà l’annullamento di una delle due accuse. Il provvedimento è stato depositato insieme alle motivazioni ed alleggerisce la posizione processuale di uno dei due procedimenti pendenti dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere che vedono imputato l’ex sottosegretario del governo Berlusconi.
Secondo la sezione del Riesame, presieduta dal giudice Mariella Montefusco, sono venuti a cadere i gravi indizi di colpevolezza accogliendo così i dubbi di legittimità sollevati dalla Suprema Corte. L’accusa mossa dalla procura di Napoli ai danni dell’ex deputato Pdl era quella di aver corrotto un funzionario dell’ufficio tecnico di Casal di Principe, Mario Cacciapuoti, per ottenere una variazione del piano regolatore. L’obiettivo era quello di favorire la costruzione di un centro commerciale, “Il Principe”, i cui lavori dovevano essere svolti da una ditta vicina al clan dei Casalesi. Il centro commerciale non venne mai realizzato e a riguardo si espresse con un annullamento con rinvio già la seconda sezione della Corte di Cassazione lo scorso maggio.
Una diversa sezione del Riesame ha annullato poi questa accusa e adesso per quel processo Cosentino deve rispondere solo dell’accusa di reimpiego di capitali illeciti. Nell’ambito della stessa ordinanza, emessa dal gip del tribunale di Napoli il 6 dicembre 2011, era infatti venuta a cadere anche un’altra accusa, quella di falso, durante l’udienza preliminare. Attualmente Cosentino è ai domiciliari a Sesto Campano, in Molise, per l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica dopo che il tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva ritenuto mutate le esigenze cautelari su indicazione sempre della Cassazione.