Se dovessimo paragonare “Gli insospettati” di Nick Santora ad un tema musicale potremmo dire che è sicuramente un crescendo. Un crescendo di emozioni e di suspence fino alla parola fine.
Del resto l’autore è un maestro nella costruzione di trame e nella caratterizzazione dei personaggi: Santora, infatti, è lo sceneggiatore di alcune serie cult americane. Tra le altre, I Soprano e Law&Order.
E alla prova narrativa non delude. Il suo thriller è ambientato a New York e in quello che lui descrive come uno degli studi legali più grandi e importanti della città ma i suoi protagonisti non sono rampanti avvocati, bensì 4 impiegati del più basso gradino della scale professionale dello studio. Quattro individui dalle storie complesse ed amare in cerca di un’opportunità di rivincita e di riscatto, servita loro su un piatto d’argento proprio da uno di quegli avvocati da cui di norma sono del tutto ignorati. Ma Jason non è un avvocato come gli altri e la sua non è generosità disinteressata nei confronti di Rich, Ed, Vice e Dylan e soprattutto non è una generosità “pulita”. Insieme si ritroveranno presto in un vortice che li porterà a toccare con mano tutto ciò che hanno sempre desiderato – denaro, tanto denaro, amore, stabilità – e che nello stesso tempo li travolgerà.
Santora – da ex avvocato – si muove bene tra terminologia legale, affari finanziari e storie di insider trading. La sua è una scrittura scorrevole e accattivante e quello che costruisce è un puzzle dove ogni tassello trova il suo giusto posto. E anche l’utilizzo di alcuni escamotage retorici che talvolta rischiamo di banalizzare la narrazione, gli vengono perdonati alla luce di una generale piacevolezza del romanzo.
Un libro da mettere nella valigia delle vacanze.