Non si placa la polemica tra il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri e gli avvocati dopo l’infelice fuori onda del ministro dopo un convegno con l’avvocatura. Il Guardasigilli ha fatto sapere di voler incontrate i rappresentanti dell’Organismo Unitario degli avvocati e di voler spiegare la sua posizione ed ascoltare le loro rimostranze. A dire del ministro le sue parole sono state fraintese e le sue frasi erano dirette alle lobby in generale e non certo agli avvocati. Un’apertura, quella della Cancellieri, ritenuta timida da parte degli avvocati che hanno deciso di continuare ad astenersi dalle udienze.
Un’astensione iniziata ieri e che continuerà anche oggi e che rischia di paralizzare l’attività giudiziaria in tutta Italia prima della pausa estiva. Agli avvocati non sembrano bastare le parole del ministro e vogliono risposte concrete a quelle che sono le loro richieste oltre che delle scuse per le frasi pronunciate. Sono due gli episodi che i legali italiani contestano al ministro: il primo episodio riguarda il fuori onda registrato in cui, in occasione della manifestazione “il Sabato delle idee” il Ministro pronunciò una frase infelice mentre parlava con il procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho. Rivolgendosi ai rappresentanti degli avvocati che reclamavano la sua presenza disse: «vado se no non me li tolgo dalle palle».
Una frase che provocò le proteste di tutta l’avvocatura e da più parti vennero chieste le sue dimissioni. A quel fuori onda si aggiunsero anche le dichiarazioni a margine di un convegno di Confindustria in cui accusò le lobby del blocco della crescita e della mancanza di miglioramenti del Paese, parole in cui gli avvocati hanno visto un chiaro riferimento dopo lo scandalo dei giorni precedenti. Uscite che hanno provocato l’assenza dei rappresentanti degli avvocati al summit convocato al Ministero per discutere delle conseguenze sull’apparato giudiziario del decreto del fare e al momento anche una dura reazione come l’astensione totale dalle udienze.