Terrence Mallick ha un suo stile inconfondibile. Uno stile che può piacere o meno, e con il quale, da quando nel 1998 con La sottile linea rossa è tornato dopo 20 anni di assenza dietro la macchina da presa, ha imperniato sempre più a fondo le sue pellicole e caratterizzato un modo di fare cinema, influenzando molti altri registi contemporanei.
Ogni film è un passo più in basso su una scalinata che porta all’esplorazione dell’essere umano. Un luogo dell’anima dove le parole, strumento limitativo dell’espressione, servono a poco.
Dunque se vi sedete in sala sapendo questo, vedrete il film e lo apprezzerete.
Se vi aspettate un film romantico, se siete attirati dai nomi delle star Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams e Javier Bardem, se non vi è piaciuto The Tree of Life, se siete a digiuno della filmografia del regista, non solo vi annoierete, ma molto probabilmente disprezzerete quella che invece è un’opera che merita rispetto.
To the Wonder non fornisce risposte, chi potrebbe? To the Wonder suggerisce. Sussurra. Ma lo fa una volta in un orecchio, una volta nell’altro, una volta da lontano, in una narrazione che richiede impegno per essere seguita ma che comunque ha un suo filo. Neil, americano, aspirante scrittore, e Marina, origine russe e con un a figlia di dieci anni, si innamorano perdutamente in Francia, e quando lui decide di tornare nel suo paese lei lo segue. Ma affievolitasi la passione e con il visto scaduto, la donna ritorna in Europa, e Neil ritrova l’amore di una sua ex-ragazza. Quando Marina tornerà negli Usa le cose non saranno quindi come sperato e chiederà conforto a un prete spagnolo, a sua volta però in crisi con la sua fede.
To the Wonder arriva nelle nostre sale oggi 4 luglio.
Il trailer lo trovate qui.