Il Samsung Galaxy S advance, con qualche sorpresa, ha ottenuto l’aggiornamento a Jelly Bean questa mattina. Nonostante l’attesa, durata mesi, del firmware ufficiale, erano in molti a non sperare più nel passo in avanti da Android 2.3.6 a 4.1.2 o almeno credere, semmai, in una tempistica ancora più dilatata.
Invece l’update Jelly Bean è arrivato per i device no brand, mentre i possessori dei Samsung Galaxy S Advance serigrafati TIM, 3 Italia e Wind restano ancora in attesa, loro malgrado. Proprio per questo motivo, viste anche le richieste dei nostri lettori, abbiamo tentato di fare il punto della situazione vettore per vettore, tentando di svelarvi chi sarà il prossimo della lista a rilasciare il firmware Android.
Abbiamo pochi dubbi che si tratti, finalmente di 3 Italia, la quale interpellata anche oggi sui principali social network continua a non dare alcun nuovo riscontro, Eppure, era stato proprio il vettore a legare la sua release a quella di Samsung. Nel momento in cui pubblichiamo questo articolo, abbiamo effettuato un nuovo controllo sulla presenza o meno di Jelly Bean per il device brandizzato H3G. Tuttavia, per ora, non possiamo darvi alcuna buona notizia, anche se la attendiamo ad ore, al massimo giorni.
TIM, al contrario, potrebbe posticipare l’arrivo dell’aggiornamento del Samsung Galaxy S Advance. In effetti, non più tardi di venerdì scorso, su Twitter, l’operatore lasciava intendere che i lavori sul device non erano ancora stati conclusi: un vero scacco, insomma, per i clienti mobile di Telecom, a dire la verità, abituati, spesso, a ricevere qualsiasi nuovo firmware, in seconda battuta.
Operatore in coda, in questo caso, infine, potrebbe essere Wind, il quale non ha messo mai bocca sulla vicenda. Come già accaduto per altri device, dunque, i possessori del Samsung Galaxy S advance potrebbero davvero attendere ancora un bel pò. Intanto, nelle prossime ore, speriamo di potervi fornire un primo riscontro sulla release da poche ore rilasciata: come già raccontato, infatti, si tratta di una nuova versione, diversa da quella di altri paesi europei che, si spera, possa essere la più performante mai diffusa.