
La presentazione Xbox One e Ps4 ci ha fatto osservare più da vicino le due console. Ognuno di noi aveva avuto modo di farsi un’idea ben precisa di ciascuna, maturando sicuramente una preferenza per l’una o per l’altra.
Quella che più di ogni altra cosa ci faceva protendere dalla parte di Sony era la libertà, marchio di fabbrica volutamente applicato dalla multinazionale nipponica al suo nuovo sistema di gioco. Lo stesso non si poteva dire di Microsoft, che si ostinava ad imporre limitazioni, forse anche esagerate, alla sua Xbox One.
Qualcosa, però, pare aver agito sulle intenzioni manifestate dalla casa statunitense, costretta a fare dietrofront imparando proprio dalla sua più acerrima rivale. La differenza registrata nelle prevendite delle due console è stata così abissale da indurre l’azienda redmondiana a rivedere i propri piani, ed abolire tutte le limitazioni per non farsi ingoiare da Ps4.
Niente più blocco dell’usato: i giochi possono essere venduti, regalati, prestati, o tenuti con sé per sempre. La console non dovrà necessariamente collegarsi ad Internet ogni 24 ore, ma solo la prima volta, al setup iniziale. Infine, proprio come la rivale, Xbox One non sarà region-locked. Questo significa, ad esempio, che una console italiana potrà riprodurre giochi provenienti da America e Giappone, senza alcuna distinzione.
Lo ha spiegato Don Mattrick, presidente dell’Interactive Entertainment Business, in una lettera scritta a cuore aperto ai propri utenti. E’ la prima volta questa che un’azienda grande come Microsoft da così tanto credito ai feedback dei futuri acquirenti. D’altro canto, non poteva che essere altrimenti. Se Xbox One non avesse ‘copiato‘ Ps4, avrebbe fallito in partenza. Uno a uno e palla al centro. A questo punto è tutto da rifare.