La leggenda di Kaspar Hauser è il nuovo film di Davide Manuli, attore e regista italiano con all’attivo ruoli da protagonista come in The Contenders prodotto da Milos Forman e L’incantevole aprile (3 nomination agli Oscar) e la regia dei film Girotondo, giro attorno al mondo e Beket, produzione indipendente vincitrice di diversi premi.
E chi ha visto Beket (trasposizione cinematografica del surrealismo dell’autore citato nel titolo, in cui i due personaggi stanchi di aspettare Godot si avviano in un viaggio di scoperta) e lo ha apprezzato, non potrà fare altrimenti anche con La leggenda di Kaspar Hauser, legato a corda doppia alla precedente opera.
Ambientazione desertica, piani sequenze, pochi dialoghi e pochissimi attori, e un bianco e nero dove il contrasto dei colori si fonde con tutte le sfumature di un cinema essenziale e minimalista. Noioso? Tutt’altro. Davide Manuli riesce nonostante gli elementi e il nonsense, a realizzare un film con una trama semplice ma scorrevole e pungente. Un film di nicchia sicuramente, ma che può ambire benissimo a proiezioni (e al consenso) con platee più vaste disposte a vedere qualcosa di nuovo.
La leggenda di Kaspar Hauser prende spunto dalla vicenda realmente accaduta intorno al 1812 quando un giovane tedesco, apparso dal nulla, una volta imparato a comunicare con gli altri, dichiarò di essere stato prigioniero sin da piccolo in una cella buia. Kaspar Hauser di Manuli è invece un principe sottratto al suo destino da piccolo per evitare che potesse salire al trono, che riappare improvvisamente su una spiaggia della Sardegna.
La leggenda di Kaspar Hauser arriva nelle nostre sale giovedì 13 giugno.
Il trailer lo trovate qui.