
Sono due i dati che vengono fuori dalla tornata di elezioni amministrative che ha coinvolto diverse città italiane. Il più clamoroso di tutti è l’ennesima peggioramento dell’astensionismo. A livello nazionale il 62,38% degli aventi diritto. Una calo di quindici punti percentuali rispetto alle scorse elezioni omologhe. L’ennesimo record negativo sotto questo di vista che conferma l’ormai crescente disaffezione degli italiani alla classe politica oltre che la rassegnazione rispetto alla possibilità di cambiamento. Quelle che erano le elezioni simbolo di questa tornata, quelle per il comune di Roma, hanno confermato e addirittura peggiorato la tendenza nazionale.
Nel comune capitolino ha votato il 52,8% degli aventi diritto segnando un vero e proprio record negativo. Rispetto alle scorse elezioni sono mancati il ventuno percento degli elettori. Un dato molto preoccupante che quasi mette in secondo piano il dato politico. Dato che ha comunque riservato delle novità rispetto alle recenti elezioni politiche. Partendo sempre dalla Capitale si prospetta il ricorso al ballottaggio come previsto alla vigilia. A contendersi la poltrona al Campidoglio saranno il candidato del centrosinistra, Ignazio Marino, che si è attestato intorno al 42%, e il candidato del centrodestra Gianni Alemanno, che ha ottenuto circa il 30% delle preferenze.
Inaspettato invece il risultato del Movimento Cinque Stelle, il cui candidato sindaco che ha ottenuto solamente il 13% delle preferenze facendo segnare un calo rispetto alle elezioni politiche di febbraio. E’ questo l’altro dato che emerge dalla tornata elettorale in tutta Italia dove il Movimento ha fatto un passo indietro importante. I vertici dei cinque stelle però rapportano questo risultato non alle politiche ma alle ultime regionali dove si erano attestati intorno al 16%. Sicuramente non c’è stato il successo ottenuto alle ultime politiche.