Se ci fosse un nuovo pianeta da colonizzare, Eugenio Bennato lo popolerebbe di bellezza. Bellezza intesa come l’emozione trasmessa da una musica, come l’esperienza, come la ricerca di armonia all’interno di elementi tecnici. L’uomo insegue costantemente la bellezza ed è capace di trovarla in ogni cosa.
Tornando a parlare del pianeta terra, Eugenio Bennato si sofferma sul Mediterraneo, da anni oggetto dei suoi studi musicali e culturali. Il nostro ospite definisce il Mediterraneo come uno specchio che mette in comunicazione tre continenti. Anche se non ce ne rendiamo conto, la nostra cultura è influenzata dal senso del “fantastico” proveniente dall’Africa e dal senso del “lungo percorso” che viene invece dall’Oriente. Il Mediterraneo è un luogo di comunicazione unico.
Quando invece parla di tecnologia, confessa di nutrire per lei un profondo rispetto, in quanto davanti ad essa non ci si può fermare ne si può tornare indietro. Allo stesso tempo però – dice – la tecnologia è una forza razionale. Ma nella vita dell’uomo esiste anche un’altra forza, quella irrazionale, che segue regole completamente diverse. A questa seconda forza, ad esempio, appartiene la musica.
Per finire, un consiglio ai giovani, che per Eugenio Bennato devono essere fonte di cose sempre nuove. Buona visione.
Note:
Eugenio Bennato fa parte della scuola di cantautori napoletana assieme ai due fratelli Edoardo e Giorgio, a Pino Daniele, Tony Esposito, Alan Sorrenti e altri. Nel 1969 fonda la Nuova Compagnia di Canto Popolare e nel 1976 costituisce il gruppo Musicanuova. Negli anni ’90 fonda il movimento Taranta Power per promuovere la taranta attraverso la musica, il cinema e il teatro e pubblica un album dedicato proprio a questo studio. L’album, che prende il nome dallo stesso movimento, diventa protagonista di una tournée internazionale. Del 2002 è invece Che Mediterraneo sia, mentre del 2007 Sponda Sud. Nel 2008 ha partecipato al Festival di Sanremo ottenendo il decimo posto in classifica.