E’ il maresciallo della Guardia Costiera, Francesco Cetrola, l’ottava vittima accertata della tragedia del Jolly Nero nel porto di Genova. Trentotto anni, originario di Salerno, il suo corpo è stato ritrovato dai soccorritori che lavorano dal giorno della tragedia per portare alla luce le spoglie delle vittime. Allo stato manca solo una persona al tragico appello delle vittime dell’incidente nel corso del quale la nave cargo Jolly Nero, si scontrò con il molo Giano del porto genovese, facendo crollare la torre di controllo. L’ultima vittima di cui non è stato ancora ritrovato il corpo è quello di Gianni Jacoviello. Dopo aver ritrovato il corpo dell’ultima vittima si potrà procedere ai funerali che per scelta dei familiari, verranno celebrati tutti insieme nel Duomo genovano.
Intanto continuano le indagini della procura di Genova per ricostruire la dinamica dell’incidente. E con il passar dei giorni cominciano anche le prime polemiche tra le parti in causa per stabilire a chi sia attribuibile la responsabilità dell’incidente. La compagnia Messina, armatore della Jolly Nero in queste ore ha scaricato la colpa dell’incidente sui due rimorchiatori ancorati alla nave. Secondo i proprietari della nave che ha provocato l’incidente, è inconcepibile che i due rimorchiatori non siano riusciti a deviare la rotta della nave.
Nonostante il blocco dei motori, secondo i proprietari della Jolly Nero, era possibile con una manovra tempestiva evitare l’impatto con il molo. Vista la grandezza della nave cargo, definita di medie dimensioni dagli armatori, era possibile a loro avviso evitare il peggio. Intanto le testimonianze sia dei piloti dei rimorchiatori che della Jolly Nero sono nel fascicolo dell’inchiesta della procura genovese e bisogna attendere la scatola nera per conoscere i dettagli del guasto che ha causato il blocco del motore.