La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha deciso di lasciare al tribunale di Milano i due processi che vedono imputati Silvio Berlusconi. Si tratta dei cosiddetti processi “Ruby” e “Mediaset” per i quali i legali di Berlusconi avevano chiesto lo spostamento. Gli ermellini hanno deciso di rigettare le richieste di rimessione dei legali Niccolò Ghedini e Pietro Longo, condannando anche la parte al pagamento delle spese processuali. I magistrati romani quindi non hanno ritenuto sussistente il “legittimo sospetto” avanzato dai legali del cavaliere.
Secondo i difensori di Berlusconi, il tribunale di Milano sarebbe soggetto a pressioni esterne che ne pregiudicherebbero la serenità di giudizio. Non è stato di questo avviso la Cassazione che ha deciso di lasciare entrambi i procedimenti a Milano. Procedimenti che sono in due fasi diverse. Il processo Ruby è attualmente ancora in primo grado in fase dibattimentale mentre il processo Mediaset è in appello. È proprio su questo secondo processo che i legali del cavaliere hanno pronta una nuova mossa processuale.
Ghedini e Longo hanno infatti comunque chiesto il blocco del processo in attesa che la Consulta si esprima sul conflitto d’attribuzione sollevato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. Per adesso però la Cassazione ha deciso di far proseguire i due processi che quindi possono ripartire dopo il blocco dettato proprio dal ricorso dei legali. La prossima udienza del processo Mediaset è fissata per mercoledì prossimo e i legali presenteranno l’ennesimo ricorso. In primo grado Berlusconi è stato condannato a quattro anni.