
Una volta seduti in sala a vedere Nina, a un certo punto della proiezione vi chiederete se per sbaglio non siete entrati in un museo. Perchè in questo film si attraversano corridoi dove giganteggiano opere di De Chirico o Dalì, e proiezioni di antiche suggestioni come quelle regalateci dal maestro Ettore Scola (omaggiato anche col nome di un protagonista). Il tutto fruibile senza audioguida.
Eppure la firma in basso a destra non è tra quelle che hanno fatto storia, sebbene il cognome sia di quelli importanti. Elisa Fuskas infatti, è la figlia di Massimiliano Fuskas, architetto di fama mondiale (oggi conosciuto anche dal popolo grazie all’imitazione di Crozza).
Nina racconta la storia di una ragazza, architetta con una grande passione per la Cina, che in pieno agosto in una Roma deserta, si trasferisce nella casa di famiglia di un suo amico per far compagnia al cane depresso dei suoi genitori e badare al criceto e all’acquario. Durante il soggiorno però Nina incontra Ettore, un ragazzino la cui saggezza è inversamente proporzionale alla sua età, che la aiuterà a prendere le decisioni importanti che la ragazza aveva sempre rimandato. Perchè Nina, come dice lo stesso regista a Io Donna, è lo specchio di una generazione, una generazione che non sa decidersi, ma che proprio per questo motivo non sbilanciandosi nè da una parte nè dall’altra resta in equilibrio. Non a caso il titolo originale del film era Non parto, non resto.
Nina arriva nelle nostre sale giovedì 18 aprile.
Il trailer lo trovate qui.