Il Samsung Galaxy S4 sfoggia un display SuperAMOLED FullHD da 5” con risoluzione di 1080p (1920×1080 pixel) a 441 ppi. Cerchiamo di capire adesso se vale davvero la pena prosciugare il nostro portafoglio per acquistarne uno, partendo proprio dall’analisi dello schermo.
Sappiamo che la risoluzione è la principale discriminante della chiarezza, insieme alla densità di pixel per pollice confezionata in una determinata zona (maggiore è il loro numero, migliore sarà la visualizzazione). Aumentare la risoluzione accresce anche il numero di pixel per pollice, a patto che la diagonale dello schermo non aumenti anch’essa in modo significativo.
Distribuire uno sproporzionato numero di pixel per pollici a tempo indeterminato, però, non equivale ad ottenere risultati sempre più strabilianti. I nostri occhi non riescono a percepire ed a distinguere la differenza di ppi quando il loro numero raggiunge un punto di saturazione pari a 250/300 (dato scientificamente provato).
Avere uno smartphone con una densità di pixel per pollice superiore ai 300 servirà a ben poco qualora lo schermo venga visualizzato ad una distanza focale normale. Per notare la differenza bisognerà affidarsi ad una lente di ingrandimento, o porre il dispositivo a strettissimo contatto con gli occhi (ma non è così che si utilizza normalmente un terminale). La risoluzione FullHD (1080p) a bordo di uno smartphone non risulta più nitida e brillante di quella HD a 720p, ed è meglio apprezzabile su tablet, monitor e schermi portatili, dove l’occhio umano riuscirà a percepire la differenza.
Un altro punto a sfavore del Samsung Galaxy S4 potrebbe pervenire dalla durata della batteria. Alimentare uno schermo tanto potente significa attingere continuamente alle risorse energetiche. Il portabandiera sudcoreano ha visto sensibilmente migliorata la sua capacità con una batteria da 2600 mAh (contro i 2100 del Galaxy S3), ma non siamo affatto sicuri sarà sufficiente a garantire un’autonomia soddisfacente. Voi che ne dite?