Ha le idee chiare il patron del Napoli De Laurentiis: stadio senza curve! Il nuovo impianto partenopeo, che invero sonnecchia nel limbo delle buone intenzioni, lo vorrebbe più compatto e senza spalti dietro le porte. L’intento è quello di migliorare la visibilità e la comodità a fronte di un tagliando d’ingresso sempre più oneroso.
Al posto delle curve negozi, ristoranti, saune, alberghi per rendere vivo lo stadio 265 giorni all’anno e non soltanto durante lo svolgimento delle gare. I talebani del tifo insorgono e rivendicano la scomodità del gradone al posto del più civile seggiolino come se non si potesse comunque saltellare ed esultare pur in presenza di un supporto confortevole per il deretano. Come andrà a finire non so, ma temo che per il nuovo stadio di Napoli bisognerà attendere molti lustri ancora. Anche perché, incredibile a dirsi, si ritiene che gli stadi debbano ancora esser costruiti e gestiti con il denaro pubblico a fronte di ricavi privati. Il San Paolo è una vera schifezza!
Un’anticaglia indegna di un club e di una città di caratura mondiale come il Napoli e Napoli. Andrebbe demolito domani mattina per ricostruire un impianto come quelli che ospitano la Champions. Credo che ogni appassionato sarebbe disponibile a due anni di sacrificate trasferte in altri stadi per le gare casalinghe pur di poter poi usufruire di un’arena all’altezza della situazione dove la partita si vede e si vede bene. Oggi al San Paolo la partita s’intravede e male.
La pista d’atletica, l’inclinazione degli spalti e la curvatura rendono pressoché indecifrabile quel che accade sul terreno di gioco e non soltanto per qualche sfasatura tattica di Mazzarri. Via le curve, via le piste d’atletica, via i fossati e le recinzione. Gli stadi moderni sono belli ed accoglienti ed i frequentatori vogliono veder la partita con trasporto emotivo, cantando ed esultando ma in santa pace. E magari nell’intervallo sorseggiare un caffè o far pipì in santa pace.