Il Napoli è Cavani dipendente. Se il Matador non segna anche il Napoli stenta in attacco. Se il Matador è triste anche il Napoli s’avvilisce. Se il Matador ha l’amante anche il Napoli diventa fedifrago. Luigi XIV avrebbe detto “Lo Stato sono IO”. Cavani può ben dire “Il Napoli sono io” con annessi e connessi.
E meno male che contro l’Atalanta ha realizzato una doppietta. Altrimenti le amanti sarebbero diventate un migliaio con un crescendo degno del Don Giovanni di Mozart.
Il vortice del gossip ha risucchiato anche Cavani cannoniere formidabile, neo papà per la seconda volta, evangelico praticante. Non segnava dal mese di gennaio ed il Napoli era scivolato lontano dallo scudetto. Ed allora il pettegolezzo è montato inarrestabile.
Il calcio non cambia mai. Quando un attaccante è in astinenza da reti, certamente è per la super attività nell’alcova preferibilmente extraconiugale. Mutano le stagioni, mutano i campioni ma le chiacchiere da bar dello sport si colorano di dettagli succulenti ad ogni passar di bocca: li hanno visti a cena a Santa Lucia, no a passeggio in via Toledo, ma quando mai erano core a core a Posillipo. Lei era bionda, no bruna, anzi rossa con le tette grosse o forse magrolina.
Fino a ieri questa chiacchiere restavano affidate al passaparola. Solo di rado, la dama bianca di Fausto Coppi, diventavano di pubblico dominio. Oggi la rete amplifica ogni sussurro mettendo on line nero su bianco. I siti di gossip impazzano e sono rilanciati anche dalla stampa “più seria”. E’ un vortice inesorabile ma che viola la riservatezza delle persone interessate. Esistono norme severe di tutela, ma raramente trovano applicazione. Dunque vicende che dovrebbero restare tra tinello domestico e dintorni accendono i talk-show televisivi. Ma in fondo è giusto così quando una squadra è ….. Cavani dipendente.