L’interpretazione di Asaf Avidan a Sanremo ha commosso il pubblico ed ha portato Fazio a chiedere un piccolo bis. Il giovane cantante israeliano, 32 anni, si è esibito in una performance molto emozionante .One day Reckoning l’abbiamo sentita di continuo in radio negli ultimi mesi nella versione remix. Asaf Avidan a Sanremo, ha voluto proporla nella sua versione originale molto più rock e malinconica.
Voce graffiante a tratti femminile, difficili falsetti hanno portato il pubblico della platea di sanremo ma anche gli spettatori da casa ad interessarsi a questo nuovo fenomeno targato Gerusalemme. Sì perché è lì che ha vissuto l’artista fino ai suoi undici anni per poi spostarsi in balia della sua carriera musicale.
La canzone narra la fine di un amore, il deserto e l’aridità che ha lasciato nel cuore dell’uomo disilluso e stravolto. Si passa poi ad un momento immaginifico in cui l’artista prova a pensare a quello che sarebbe potuto essere ma che è andato vanificato. Il cantante è bravissimo a rendere anche con il corpo, esile e tatuato, la sofferenza imbrigliata nel testo e nelle note. Complimenti a Fazio che, insieme a Antony And The Johnsons ha saputo portare la musica di qualità a Sanremo.
Era questa la sua intenzione come dichiarato nell’intervista di ieri a Che Tempo Che Fa. “Si dice sempre che in tv passano solo cose popolari nell’accezione negativa che si è voluto attribuire a questo termine. Noi abbiamo voluto rendere popolare (inteso come che possa piacere alla maggioranza) qualcosa che di solito è relegato negli ambienti di nicchia”. Il riferimento era anche alla musica classica, altra grande protagonista di Sanremo 2013.
E noi vi lasciamo con l’esibizione di Asaf Avidan alla seocnda serata di Sanremo