Gianna Nannini debutta alla regia con il videoclip del brano, scritto per lei da Tiziano Ferro, “Nostrastoria”. È una nuova esperienza per Gianna Nannini che, per la prima volta, vuole raccontarci il suo punto di vista non solo con le parole di un testo importante, ma attraverso le immagini e, per rappresentare l’amore e la sua essenza di cui parla nel brano, utilizza una location del tutto eccezionale, un carcere che è simbolo di solitudine e di difficoltà.
Gianna Nannini si proietta in questo carcere, cantando e urlando con una catena ai piedi, una catena che può unire o dividere, a seconda dei casi. Nel videoclip racconta un rapporto tormentato con mani che si toccano e braccia che si stringono, con amore e con dolore, in un trionfo di emozioni e sentimenti contrastanti.
Nel videoclip Gianna Nannini ha voluto metterci di tutto, l’amore e l’odio, la passione e la delusione e il carcere è il luogo ideale per rappresentare la disperazione e la forza dell’amore.
Gianna Nannini, avanti e dietro la macchina da presa, ci regala un videoclip coinvolgente che esprime al meglio il testo della canzone.