Tanta solidarietà per Marco Pannella ma c’è qualcuno pronto a far lo sciopero della fame per le vittime dei carcerati ? C’è qualcuno che si preoccupa della donna stuprata dai bruti finiti dietro le sbarre? C’ è qualcuno pronto a saltar il pasto per l’imprenditore messo in ginocchio da una truffa ? O a rinunciare alla cena per la mamma di un ragazzo falciato da un’auto guidata da un pirata ubriaco?
Me lo chiedo in queste ore di forsennata solidarietà nei riguardi dell’iniziativa del leader radicale tesa ad accendere i riflettori sulla condizione carceraria nel nostro paese. Sono solidali persino coloro che da parlamentari e ministri avrebbero potuto e dovuto risolvere il problema. Ma si sa. Questa solidarietà buonista non costa nulla specialmente alla vigilia di Natale.
Voglio esser chiarissimo. La pena dev’esser scontata in condizioni di rispetto per la dignità umana intangibile anche per il più efferato dei criminali. Ma pretendere che i penitenziari diventino resortsuper accoglienti mi sembra esagerato. D’altro canto anche Gesù raccomanda di visitare i carcerati ma, appunto, mentre scontano la pena prevista per il loro delitto.
La solidarietà umana verso chi ha sbagliato dev’esser totale, così come devono esser congrui i finanziamenti per il reinserimento sociale al termine del periodo di detenzione. Ma usare il pretesto del sovraffollamento per amnistie ed indulti vari mi sembra un’offesa alle vittime ( delle quali nessuno si cura) ed alla società stessa. Si costruiscano nuove carceri adeguate e si modifichino le leggi sulla carcerazione preventiva. Ma per favore, chi è condannato con sentenza definitiva si faccia tutta la galera che si è meritato.
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