Gli impiegati non rispondono al saluto dei clienti. Il barista porge la tazzina senza neanche un prego. E sui bus nessun giovane cede il posto ad una persona anziana. Trionfa la maleducazione in ogni momento ed in ogni occasione della nostra vita quotidiana. Sento persino dire che prima di mettersi a mangiare non si debba dire “favorite” agli interlocutori e che si debba mettersi a trangugiare come un cane davanti ad una ciotola.
La scostumatezza m’infastidisce. Ci ho pensato qualche minuto orsono mentre ero in bus. Ad una fermata è salita una combriccola di ragazzi. Risate, spintoni, telefonini a manetta ed anche biglietti ed abbonamenti a portata di mano. Tutto in regola, tutto normale salvo che nessuno – dico nessuno – salendo sul bus ha salutato il conducente. Hanno preso comodamente posto e quando l’automezzo si è affollato nessuno ha pensato di cedere il posto a qualche signora o a qualche persona più anziana.
Ma la buona educazione è ancora materia d’insegnamento nelle famiglie italiane? Se mi fossi comportato in questo modo, mamma Gioconda mi avrebbe mollato un bel ceffone.
Temo che nel tinello domestico il vivere civile sia stato ormai accantonato come un inutile elettrodomestico, una modalità barocca del quale liberarsi. Eppure io che sono una persona ben educata saluto e rispondo al saluto, cedo il passo in ascensore, entro in un ufficio salutando con un buongiorno e quando vado via esclamo arrivederci. Questa naturale attitudine viene apprezzata dagli interlocutori. Spesso anche le situazioni più ostiche diventano più gestibili con un pizzico di buona educazione.
Proviamo a spargere, allora, semi di buona educazione. Non costa nulla, non fa perdere tempo, non offende nessuno. Faremo così fiorire un mondo più gentile, educato. Migliore.