L’iPhone 5 è arrivato in Italia il 28 settembre e, da due giorni, non si sente parlare che di code assurde dinnanzi agli store, fanatici che hanno trascorso l’intera notte davanti ai cancelli dei centri commerciali pur di accaparrarsi il primo iPhone 5. La “voce” più altisonante, però, è quella di coloro i quali lamentano un “prezzo spropositato” soprattutto se confrontato con l’iPhone 5 prezzo degli altri paesi.Vi abbiamo già parlato di come i 729€ del prezzo italiano facessero a pugni con i 679€ del prezzo francese, i 602€ della Svizzera ed i 502€ degli Stati Uniti. Ma ci siamo sforzati di capire il “perché” di un tale fenomeno?
In realtà la risposta potrebbe stare nella semplicissima regola di determinazione economica del prezzo in base all’andamento delle curve di domanda ed offerta.
Dato un determinato prezzo all’aumentare della quantità domandata è “naturale” che l’offerta ed il prezzo aumentino più o meno proporzionalmente.
Adesso cos’è che fa la differenza tra l’Italia e gli altri paesi? Proprio la “Domanda”.
E’ innegabile che la mentalità di acquisto del device avulso dal contratto sia una “mentalità” tutta italiana.
Se citiamo, ad esempio, i paesi con i quali abbiamo fatto il confronto dell’iPhone 5 prezzo, vale a dire Stati Uniti e Francia, emerge immediatamente un dato: in tali paesi l’acquisizione del device contestualmente al contratto con un operatore è un costume assolutamente radicato.
Pertanto è naturale che, per la regola sopra ricordata, se diminuisce la “domanda” di device senza abbonamento, il prezzo non potrà che essere più basso.
Morale della favola? Se cominciasse ad irrompere anche in Italia la tendenza alla contrattualizzazione del traffico voce e dati siamo certi che il prezzo dei prossimi device non potrebbe che diminuire.
Cosa ne pensate?