Un’altra occasione mancata per aiutare i cittadini a spendere meno. Il Parlamento ha infatti modificato l’iniziale previsione del Governo Monti contenuta nel programma di spending rewiew. L’intento dell’Esecutivo era quello d’imporre ai medici la prescrizione non del farmaco griffato ma bensì del principio attivo lasciando al paziente la scelta del prodotto d’acquistare.
La potente lobby delle case farmaceutiche, che dispone di evidenti aderenze in Parlamento, ha modificato la “ricetta” di Palazzo Chigi assegnando al medico curante il compito d’indicare il farmaco più adatto alla cura del paziente.
E dunque tutto resta come prima con i rappresentanti delle case farmaceutiche ad imbonire la propria mercanzia con tutti gli strumenti ben noti per convincere i camici bianchi a prescrivere un farmaco piuttosto che un altro.
Come stupirsi di questo epilogo in un Paese nel quale s’insinua che i “farmaci generici” ( il cui principio attivo è libero da oneri di brevetto ) siano addirittura meno efficaci di quelli griffati dalle multinazionali del farmaco ?
E’ inquietante che il rapporto fiduciario tra medico e paziente debba esser condizionato da simili pressioni economiche. Ed è molto improbabile ipotizzare una rivolta dei malati. Chi soffre vuole guarire e si affida ciecamente al medico di fiducia. Chi oserebbe mai contestarne la prescrizione ?
E voi ? Utilizzate i farmaci generici? Come si comportano i vostri medici curanti ?