
Roberto Saviano vuole liberalizzare la droga. Lo scrittore, che da anni la scorta protegge dagli attentati criminali, propone di far vendere in farmacia le sostanze stupefacenti per togliere alla malavita una delle sue più importanti fonti di reddito.
Droga libera, sostiene Saviano, così mafiosi e camorristi non potranno usarla per reclutare nuovi adepti ed aumentare il loro potere. Droga alla portata di tutti per toglierne il monopolio a Mafia&Camorra ed assegnarlo allo Stato proprio come una licenza di sale e tabacchi. Ed a dargli ragione è sceso in campo persino Umberto Veronesi. Anche il celebre oncologo ha sottoscritto questa “ricetta” per sconfiggere la malavita.
Ho molto rispetto per la storia umana e letteraria di Saviano. Ma la sua proposta è balorda! Persino subdola ché egli aggiunge l’aggettivo leggero al termine droga. Saviano vuole legalizzare le droghe leggere!
Ma non esistono droghe leggere! Ogni sostanza stupefacente produce un’alterazione delle capacità psico-fisiche; che tale alterazione sia leggera o pesante poco importa. Da genitore e cittadino non accetto l’idea che si possa legalizzare una sostanza che sconvolga, di poco o di molto importa poco, la mente dei miei figli, dei miei colleghi di lavoro, di coloro che guidano un’autovettura nella strada che incrocia la mia, del medico che dovrà visitarmi, del fiscalista che dovrà compilare la mia dichiarazione dei redditi.
La droga è droga! Altro che leggera o pesante, caro Saviano. Uno Stato ipocrita che lucra sulle sigarette impone scritte minatorie sui pacchetti. Faremo altrettanto con gli spinelli e le pasticche ? Stupisce che un illustre scienziato come Veronesi possa avallare, pur con i dovuti distinguo, una simile idiozia. Proprio lui che in vita sua non ha mai fumato, così almeno ha pubblicamente dichiarato,una sigaretta. La criminalità si combatte con la repressione dei traffici e dello spaccio e con la prevenzione educativa. Aiutiamo i ragazzi a crescere sani, a mangiar bene, a non fumare, a fare sport. L’unico sballo sia quello della creatività e della voglia di vivere alla grande la propria vita. Parliamone.
E’ mai possibile che non riusciate a riflettere. E’ certo che con queste forme di divieto sempre più le persone continueranno a drogarsi e la malavita ( e loro complici dietro le quinte senza esporsi) ad arricchirsi.
Qualcosa si deve pur fare o credete veramente che sbattendo in galera qualche povero disgraziato vi sentite casti e puri i numi tutelari della società. Sapete bene, non fate gli ipocriti, i potenti , i ricchi i privileggiati si drogano senza alcun pericolo, anzi sono molto protetti
Piuttosto cosa fa la scuola? cosa fa la società? si continuano a portare come icone vincenti squallidi individui, a tollerare parlamentari corrotti e sporchi, tacete difronte alla mostruosità di avere la mafia che vi governa e vi rizelate alla legalizzazione della majurana. Ma vi rendete conto Vergognatevi
Ovviamente sono d’accordissimo con Saviano. Il mercato pullula di sostanze nocive e nessuno pare farsene un cruccio. Come giustamente scrive Juan Riccio, è solo un dannato problema culturale e, proprio per la drammatica mancanza di cultura, il problema potrebbe restare pressoché irrisolvibile. Qualsiasi sciocco può presentarsi in televisione, fare leva su paure sociali ataviche, su nefasti luoghi comuni, come questa benedetta ‘protezione dei figli’ che non aspettano altro che drogarsi a morte o schiantarsi ubriachi contro un albero, etc., e rafforzare una forma mentis medievale a puro vantaggio della malavita.
Ma pensate piuttosto a trasmettere una cultura ed una moralità ai vostri figli, piuttosto che decidere di arricchire le mafie.
La legalizzione della marijuana ,oltre a togliere soldi ai clan mafiosi,aiuterebbe l’economia del paese.E’ stato calcolato che se l’Italia facesse come l’Olanda (legalizzare marijuana e case chiuse) il paese avrebbe SOLO DALLE TASSE 150 MILIARDI ALL’ANNO.
Questo vorrebbe dire niente tagli alle pensioni,alla scuola ecc.
Se poi facessimo come l’Uruguay,ovvero lo stato produce e vende la cannabis,avremmo risolto moltissimi problemi,altro che mettere un vecchio alla guida di un paese.
Ma no! Siamo troppo bigotti! Abbiamo la chiesa qui! e bla bla bla.
In un paese che va in rovina tutti pensano ancora come 100 anni fa..
io mi VERGOGNO di essere italiano. Siamo ignoranti,cafoni e presuntuosi.
E voi giornalisti siete le peggio carogne.Vivete per dire cazzate,leccare culi e basta.
VERGOGNA.
Parliamone, sì.
“Ogni sostanza stupefacente produce un’alterazione delle capacità psico-fisiche; che tale alterazione sia leggera o pesante poco importa.”
Quindi, secondo il suo ragionamento, anche caffè ed alcol vanno resi illegali. L’alcol in particolare è una delle sostanze più dannose disponibili sul mercato. Il proibizionismo in America ha dimostrato quanto valgano i tentativi di rendere la nostra società più virtuosa e di come il crimine profitti da subito della situazione. Meno ipocrisia e più realismo, quello ci vuole. I tempi cambiano, le droghe sono diffuse endemicamente nella società, che questo piaccia o meno. La proposta di Saviano è una proposta realista e ragionevole per cercare di mettere sotto controllo il fenomeno, nè più nè meno.
Legalizzare le droghe leggere e la prostituzione, dirottando gli introiti a favore di sussidi per le famiglie più bisognose, è l’unico modo per abbattere il core business delle mafie e spostare il consenso sociale dal “sistema” allo Stato. I cittadini adulti sono liberi di scegliere se alterare o meno le loro capacità mentali, senza che uno stato terapeutico-salutista pretenda di dettare diete e stili di vita ai suoi sudditi. Il proibizionismo è l’asse portante di tutte le criminalità. Oltretutto gli psicofarmaci sono commercializzati da decenni ed alterano non poco le capacità di autodeterminazione di chi li assume.
condivido il tuo giudizio caro peppe, la droga è droga! e Saviano ultimamente crede di poter “abusare” del suo potere mediatico ber battaglie di questo tipo. Fuori luogo…
Non sono d’accordo con lei, Iannicelli. “La droga è droga” è una tautologia nebulosa e confortante per il benpensante poco informato. Tutto dipende da come definiamo la parola “droga”.
Cosa escluderebbe l’alcool dalla categoria “droga”? Vietiamo anche quello, così i giovani potranno “crescere sani, mangiar bene, non fumare, fare sport” – e la criminalità organizzata potrà lucrare sulla vendita di prodotti (vino, birra, whisky) per cui un mercato ESISTE.
L’alcool in realtà è molto più “pesante” della cannabis come droga. Ha un rapporto dose letale/dose normale assai più basso (decine di volte contro migliaia o decine di migliaia di volte!). Anche il caffè, s’è per questo (intorno alle 200 volte). Sa quante persone abusano di caffè? L’Italia pullula di schiavi del cappuccino quotidiano.
Secondo me, il problema è soltanto culturale. I luoghi comuni abbondano; la conoscenza scarseggia.
In un paese la cui attività economico-imprenditoriale è permeata dalla connivenza tra politica-affari-criminalità organizzata, chiedere la legalizzazione delle droghe “leggere” significherebbe incentivare il lucroso rapporto triadico, occultando sotto l’etichetta “leggere” droghe dagli effetti ancor più devastanti. Dispiace questa sortita di Saviano. Proprio lui avrebbe dovuto percepire un possibile incremento ai loschi traffici pseudo legalizzati, da sempre humus e vulnus della precaria lotta alla legalità nel nostro paese.
Il successo gli ha dato alla testa , (Tipico delle persone stupide)Qualcuno glielo dica, che non è il DEUS EX MACHINA,altrimenti finirà per pensarlo. Fermatelo per favore! Ne sta sparando una più grossa dell’altra.