Caronte infuria e noi ci tuffiamo in mare per sfuggire alla morsa della calura. Sole e Mare sono una formidabile accoppiata ma quanti soprusi siamo costretti a subire. L’oltraggio maggiore è quello delle acque inquinate.
Sono pochissimi i depuratori lungo gli ottomila chilometri di costa nazionale e le conseguenze sono evidenti sotto gli occhi ed il naso di tutti. I flutti diventano una fogna a cielo aperto inavvicinabile. Ma al mare bisogna arrivarci e qui i soprusi diventano illegali.
I gestori degli stabilimenti balneari proibiscono la discesa a mare dopo aver issato palizzate che nascondono ai passanti la vista della spiaggia. Questo diniego è vietato dalla legge che consente a tutti di transitare per la spiaggia dei lidi privati e di sostare sul bagnasciuga. In Campania la legge regionale, che regola le concessioni, impone l’ingresso gratuito per i bambini fino al raggiungimento del dodicesimo anno d’età. Ma chi di voi ha notizia di un simile trattamento?
E sulla spiaggia poi dilaga la maleducazione. Musica a tutto volume, strepiti tra un ombrellone ed un altro, corse furibonde tra i bagnanti inermi stesi al sole, spruzzi d’acqua durante il sonnellino post-prandiale, animatori fracassoni. Altro che relax, altro che vacanza di benessere. Il Sole ed il Mare rischiano di diventare una trappola mortale per la tasca ed i nervi.
Dobbiamo imparare a difenderci dalla scostumatezza e dai soprusi. Chiedere il rispetto delle leggi e metter a posto i maleducati. Non sarà semplice, ma se vogliamo goderci davvero l’estate dobbiamo guadagnarcela.
Attendo le vostre segnalazioni e i vostri consigli di sopravvivenza.