Ancora un ciclone giudiziario sul calcio italiano. Ritorna, come accade con frequenza sempre più incalzante, lo scandalo del calcio scommesse. L’ondata non è imprevista, né ancora esaurita. Le indagini delle Procure che già hanno coinvolto decine e decine di tesserati ne scaraventeranno ancora vagonate sui banchi della giustizia sportiva e di quella ordinaria. Le classifiche ed i campionati saranno riscritti dalla magistratura.
Siamo nella fase inquirente, dunque è lecito non emettere sentenze. Ma il gusto amaro di certe rivelazioni confonde la mente ed il cuore dei tifosi. Poveri fessi questi tifosi che fanno tanti sacrifici morali ed economici per sostenere la squadra del cuore. Poveri fessi che piangono per una sconfitta e si scalmanano per una vittoria. Poveri fessi che pagano un biglietto salato per accomodarsi in stadi fatiscenti e senza neanche i servizi igienici adeguati. Poveri fessi che arrivano persino a menarsi con i tifosi della squadra avversaria.
Certo non tutto è marcio, non tutto è fasullo. Il calcio è ancora ricco di storie meravigliose, ma il denaro che l’infesta con il calcio scommesse corrode anche le mentalità oltre che i comportamenti. “Meglio due feriti che un morto…” per un pareggio di comodo, “facciamo tre reti per incassare l’over e poi giochiamoci la partita”. Quante non esultanze sospette, quanti risultati tarocchi o fin troppo prevedibili.
Che schifo, che vergogna! Anche da parte di atleti che guadagnano cifre stratosferiche! Non è la prima volta che accade, né sarà l’ultima ma questo pallone che rotola non secondo la destrezza dei calciatori o i voleri di Eupalla ma piuttosto per abile manipolazione è davvero precipitato nel baratro dell’ingordigia.
Non si vede la luce fuori dal tunnel in una tempesta morale prima che giudiziaria. Attendiamo gli sviluppi della vicenda ma sarà sempre più difficile assistere ad una partita di calcio senza farsi venire il sospetto che tanto è tutto combinato… Vogliamo scommettere che il calcio italiano resterà in bolletta?