Detesto la violenza in ogni forma psichica e psicologica. Ritengo anche una zanzara, ed è tutto dire, un essere vivente che merita rispetto. Non ammetto che si faccia del male inutilmente a nessun animale ma sinceramente non riesco a schierarmi dalla parte degli antivivisezionisti che in queste ore hanno celebrato la Giornata Mondiale per l’abolizione di tale pratica.
Se vivisezionare gli animali, il minor numero di animali possibili, è necessario per testare un farmaco capace di salvare una vita umana io dico: meglio che pianga la mamma di un cucciolo di criceto piuttosto che la mamma di un bambino colpito da un male incurabile.
Comprendo che i punti di vista possano esser diversi ma l’animalismo ideologico mi lascia sconcertato. Esiste una catena alimentare, esiste una gerarchia tra viventi, la salvezza dell’uomo peggiore del mondo vale più di quella del migliore degli animali. Naturalmente va incentivata la ricerca scientifica per sostituire alle cavie altre forme sperimentali altrettanto affidabili. E condivido anche l’idea di Umberto Veronesi di istituire un comitato etico che valuti la mancanza di ogni altra alternativa prima di ammettere il ricorso alla vivisezione.
Se però, nel frattempo, sperimentare una nuova terapia comporta il sacrificio di un altro esser vivente che sia un topo, un cane, un maiale questo è certamente un male minore rispetto al lasciare senza speranza gli ammalati. Auguro a chi tanto si scalmana per liberare i cani da un laboratorio di vivisezione, proprio come è avvenuto qualche giorno orsono a beneficio delle telecamere a Montichiari, non debba mai ammalarsi di patologie per le quali non esiste cura proprio perché non è stato possibile sperimentare un farmaco su cavie animali.
Sembra un discorso crudele, ma ha il pregio di esser sincero. Non come il comportamento di certi animalisti ideologici che dopo aver messo a segno il blitz mediatico non hanno esitato ad addentare la loro bella bistecca, a mangiar pane e prosciutto, ad infornare una spigola.
Capisco i punti di vista di chi è contrario, ma sono ricchi più di emotività che di razionalità.
Al momento non è possibile fare a meno della vivisezione.
Altrimenti, essendo medico, tornerei a curarvi con gli infusi di erbe o le danze da Sciamano!
Giovbiss